Eurovision 2026, consiglieri Rai Alessandro Di Majo, Davide Di Pietro e Roberto Natale chiedono esclusione Italia se partecipa Israele: “Diamo un segnale”

Secondo Di Majo, Di Pietro e Natale, l’Italia deve assumere una posizione “coerente con la propria Costituzione e con il sentimento diffuso della cittadinanza”

3 consiglieri di amministrazione della Rai – Alessandro Di Majo, Davide Di Pietro e Roberto Natale – hanno chiesto che l'Italia rinunci a prendere parte all’Eurovision Song Contest, in programma a Vienna dal 12 al 16 maggio 2026, se tra i Paesi in gara sarà confermato Israele. In una nota congiunta, i tre sottolineano che la Rai non può ignorare “l’ondata di solidarietà per la Palestina” che negli ultimi giorni ha mobilitato centinaia di migliaia di persone in tutta Italia, compresi dipendenti del servizio pubblico.

Eurovision 2026, consiglieri Rai Alessandro Di Majo, Davide Di Pietro e Roberto Natale chiedono esclusione Italia se partecipa Israele: “Diamo un segnale”

Cinque emittenti europee hanno già deciso di non partecipare se Israele sarà in gara – scrivono –. L’Italia deve dare un segnale concreto di vicinanza a un popolo sottoposto a sterminio”. L’appello, dai toni netti, si inserisce in un contesto europeo già segnato da tensioni crescenti: Irlanda, Islanda, Slovenia, Olanda e Spagna hanno annunciato la volontà di boicottare la kermesse musicale.

Da Madrid è arrivata una delle posizioni più dure. Il ministro della Cultura, Ernets Urtasun, ha dichiarato che il suo Paese non potrà partecipare “se non si riuscirà a espellere Israele”. Sulla stessa linea il premier Pedro Sánchez, che già nel maggio scorso aveva chiesto l’esclusione dello Stato ebraico.

I consiglieri Rai insistono sulla necessità di preservare i valori fondanti del concorso. “L’Eurovision – prosegue la nota – si fonda su valori di pace, inclusione e fratellanza. La presenza di Paesi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani rischia di minarne la credibilità. In passato l’Ebu ha escluso Bielorussia e Russia: sarebbe incoerente non fare altrettanto oggi”.

Secondo Di Majo, Di Pietro e Natale, l’Italia deve assumere una posizionecoerente con la propria Costituzione e con il sentimento diffuso della cittadinanza”. Un richiamo forte, che riapre un dibattito già vissuto negli ultimi anni: nel 2025 la cantante israeliana Yuval Raphael fu contestata più volte sul palco; l’anno precedente Eden Golan aveva dovuto modificare il testo del suo brano, accusato di contenuti politici, e si era esibita tra fischi e sotto scorta dello Shin Bet.