Arctic Light 2025, al via esercitazione militare in Groenlandia: 550 soldati da Danimarca, Francia, Germania, Svezia e Norvegia; Usa non invitati
Sul piano operativo, la Danimarca schiera una fregata, elicotteri e caccia F-16; la Francia contribuisce con una nave navale, un aereo cisterna per il rifornimento in volo e un’unità di droni. Le manovre si concentrano su scenari che simulano l’aumento di attività russe e cinesi nell’Artico
La più grande esercitazione militare nella storia moderna della Groenlandia, Arctic Light 2025, è iniziata il 9 settembre e proseguirà fino al 19. Oltre 550 soldati, comprese unità di forze speciali, prenderanno parte alle manovre, con la partecipazione di Danimarca, Francia, Germania, Svezia e Norvegia. Grande assente sono gli Stati Uniti, che non hanno ricevuto alcun invito a schierare unità militari.
Arctic Light 2025, al via esercitazione militare in Groenlandia: 550 soldati da Danimarca, Francia, Germania, Svezia e Norvegia; Usa non invitati
Il comandante artico della Danimarca, Soren Andersen, ha confermato che, pur essendo stato invitato il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth, “nessuna unità militare statunitense è stata invitata a partecipare”. Andersen ha precisato: “Lavoriamo insieme ai colleghi negli Stati Uniti. Pituffik Space Base, ma non sono stati invitati con unità per questo esercizio”.
La scelta di escludere Washington segna una svolta: gli Stati Uniti avevano infatti preso parte in passato ad altre esercitazioni guidate da Copenaghen in Groenlandia. Da parte sua, un portavoce dell’ambasciata statunitense a Copenaghen ha minimizzato, sottolineando che “mentre non stiamo partecipando a questo particolare esercizio, continuiamo la nostra solida cooperazione militare con il Regno di Danimarca e altri alleati artici”.
Secondo l’analista militare indipendente Hans Peter Michaelsen, Arctic Light 2025 ha “una forte segnalazione politica” e “l’esercizio è fondamentalmente progettato per mostrare agli americani che la Danimarca si prende cura della Groenlandia e lo fa con l’aiuto di altri importanti paesi della NATO”. Tuttavia, Andersen ha respinto questa interpretazione, negando che la manovra voglia lanciare messaggi a Washington.
L’iniziativa riflette comunque il crescente impegno di Copenaghen nella difesa dell’isola artica, territorio semi-autonomo strategico. La Danimarca ha rafforzato investimenti e attività militari in Groenlandia dopo le dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump, che aveva ventilato l’acquisto dell’isola e criticato gli sforzi danesi per difenderla. Quest’anno le relazioni bilaterali hanno subito un ulteriore deterioramento, con Copenaghen che ha convocato il massimo diplomatico statunitense in seguito a presunte operazioni di influenza segrete condotte da cittadini americani in Groenlandia.
Sul piano operativo, la Danimarca schiera una fregata, elicotteri e caccia F-16; la Francia contribuisce con una nave navale, un aereo cisterna per il rifornimento in volo e un’unità di droni. Le manovre si concentrano su scenari che simulano l’aumento di attività russe e cinesi nell’Artico. “Gli sforzi degli alleati della NATO per garantire la preparazione a difendere nell’Artico sono stati i benvenuti”, ha commentato ancora il portavoce dell’ambasciata statunitense.
Gli Stati Uniti, che durante la Guerra Fredda avevano mantenuto 17 basi in Groenlandia, oggi dispongono di una presenza permanente soltanto nella base spaziale di Pituffik, situata nel nord-ovest dell’isola.