Attentato Kirk, presunto killer Robinson con 7 capi d’imputazione, ma nessuna prova dello stub eseguita e nessun risultato su tracce e DNA ritrovati

Il procuratore della contea di Utah, Jeff Gray, ha illustrato in conferenza stampa i 7 capi d’imputazione nei confronti di Robinson: omicidio aggravato, uso illecito di arma da fuoco, ostruzione della giustizia e corruzione di testimoni tra gli altri. Nonostante la presentazione di presunte prove forensi, resta l’assenza di un riscontro fondamentale: nessuna prova dello stub è stata eseguita e non vi sono risultati utili su tracce e DNA ritrovati

Martedì 16 settembre Tyler Robinson è stato formalmente accusato per l’assassinio di Charlie Kirk con 7 capi d’imputazione, ma resta un nodo cruciale nell’inchiesta: non risulta infatti eseguita la prova dello stub, né sono emersi riscontri positivi sulle tracce biologiche e il DNA rinvenuti dagli investigatori. Nonostante questo, l’accusa ha annunciato la volontà di chiedere la pena di morte per il 22enne.

Attentato Kirk, presunto killer Robinson con 7 capi d’imputazione, ma nessuna prova dello stub eseguita e nessun risultato su tracce e DNA ritrovati

Il procuratore della contea di Utah, Jeff Gray, ha illustrato in conferenza stampa i 7 capi d’imputazione nei confronti di Robinson: omicidio aggravato, uso illecito di arma da fuoco, ostruzione della giustizia e corruzione di testimoni tra gli altri.

"Charlie Kirk è stato ucciso mentre esercitava uno dei diritti americani più sacri e preziosi – ha dichiarato Gray –. Il fondamento della nostra repubblica democratica è il libero scambio di idee alla ricerca della verità, della comprensione e di un'unione più perfetta".

Secondo la procura, l’omicidio di Kirk sarebbe aggravato dal movente politico. Sulla pena di morte, Gray ha precisato: "Non prendo questa decisione alla leggera. L'ho presa in modo indipendente come procuratore della contea, basandomi esclusivamente sulle prove disponibili, sulle circostanze e sulla natura del crimine".

Nonostante la presentazione di presunte prove forensi, resta l’assenza di un riscontro fondamentale: nessuna prova dello stub è stata eseguita e non vi sono risultati utili su tracce e DNA ritrovati, come sottolineato dalle fonti investigative. L’FBI ha parlato di corrispondenze genetiche su un asciugamano e un cacciavite, ma l’elemento rimane controverso.

I filmati di sorveglianza mostrerebbero Robinson mentre saliva su un tetto e si posizionava da cecchino per sparare a Kirk da circa 180 metri. Sulla scena, la polizia ha recuperato cartucce con scritte incise a mano, interpretate come segno di premeditazione.

Le testimonianze dei genitori e della coinquilina hanno contribuito ad aggravare il quadro accusatorio. Robinson avrebbe manifestato rabbia verso Kirk, affermando di averne "abbastanza". La madre ha descritto un figlio radicalizzato politicamente, sempre più assorbito dai dibattiti online e vicino a posizioni progressiste.

Il coinquilino transgender, con il quale Robinson aveva una relazione, ha riferito di aver trovato un biglietto con la frase: "Ho avuto l'opportunità di far fuori Charlie Kirk e l'ho sfruttata". In messaggi successivi, Robinson avrebbe confessato: "Sono stato io, mi dispiace".

Nei messaggi privati, il giovane descriveva anche le incisioni sui proiettili come un "grande meme". "Ti ricordi quando incidevo i proiettili? I messaggi del cazzo sono per lo più un grande meme, se vedo 'notices bulge uwu' su Fox News potrei avere un ictus", scriveva in chat.

Secondo i procuratori, Robinson avrebbe insistito perché il coinquilina cancellasse i messaggi e non parlasse con la polizia, configurando ulteriori capi d’accusa come l’ostruzione alla giustizia.

Alcuni messaggi su Discord rafforzerebbero le confessioni, ma anche qui resta l’ombra della mancanza di prove tecniche decisive: nessuna prova dello stub e nessun risultato certo su DNA e tracce biologiche, nonostante l’accusa punti a delineare un quadro di colpevolezza.

Robinson si è consegnato alle autorità circa 33 ore dopo l’attentato, spinto anche dai genitori che lo avevano riconosciuto in una foto diffusa dalla polizia.