Israele, diffuso su X numero di cellulare privato Katz e altri politici, ministro Difesa: "Mi hanno videochiamato e lasciato insulti antisemiti"
Hacker turchi diffondono contatti dei vertici israeliani mentre a Gaza i raid israeliani uccidono civili e ostacolano ogni mediazione internazionale
Alcuni hacker turchi hanno diffuso il numero di cellulare privato del ministro della Difesa Israel Katz, ma anche contatti di altri influenti politici di Tel Aviv. Katz, videochiamato da alcuni utenti dopo la pubblicazione del suo numero, ha anche risposto, per poi riattaccare subito dopo. Lo screenshot è presto diventato virale. Il ministro ha criticato sui social l'azione degli hacker: "Mi hanno lasciato insulti antisemiti dappertutto, atto gravissimo".
Israele, diffuso numero di cellulare privato Katz e altri politici, ministro Difesa: "Mi hanno videochiamato e lasciato insulti antisemiti"
La guerra mediatica corre parallela a quella sul terreno in Medio Oriente. Nelle ultime ore, un gruppo di hacker turchi ha pubblicato su X i numeri di telefono privati di diversi ministri israeliani, tra cui il presidente della Knesset Amir Ohana, il ministro della Difesa Israel Katz, Yariv Levin, Eli Cohen, Dudi Amsalem e altri membri del governo, inclusi contatti non confermati del premier Benjamin Netanyahu. L’operazione includeva anche uno screenshot di una videochiamata a Katz, che ha risposto per errore.
Lo stesso Katz ha scritto sui social di essere stato subissato di messaggi e chiamate contenenti frasi antisioniste e accuse contro il governo israeliano. Il numero, ora, non è più attivo. Un episodio che, per i critici, mostra la crescente ostilità internazionale verso le politiche di Israele nella Striscia di Gaza.
L’attacco digitale è avvenuto a poche ore di distanza da un’azione simile che aveva già messo in imbarazzo il governo israeliano, rivelando la vulnerabilità delle sue più alte cariche proprio nel momento in cui Israele è impegnato nella guerra a Gaza.
Per molti osservatori, si tratta di un colpo di immagine pesante per l’esecutivo di Netanyahu, che si presenta come "garante della sicurezza del Paese". La pubblicazione dei contatti personali dei ministri potrebbe avere ripercussioni sulla sicurezza interna e aumentare la pressione politica in un contesto già teso.
La notizia ha avuto grande eco tra i sostenitori della causa palestinese, che vedono in questa azione simbolica una forma di resistenza digitale contro un governo accusato di crimini di guerra nella Striscia di Gaza.
Il fronte digitale si intreccia con la tragedia sul terreno: nella Striscia di Gaza, almeno 40 civili sono stati uccisi nei raid israeliani nelle ultime ore, secondo l’agenzia palestinese Wafa. Le vittime sono concentrate a Al-Tawam, a nord di Gaza City, e a Jabaliya, mentre altri due civili sono morti in una tenda per sfollati e una persona è stata colpita mentre attendeva aiuti a Rafah, nel sud dell’enclave.