Omicidio Iryna Zarutska a Charlotte, Trump invoca “pena di morte” per 34enne Decarlos Brown: “Non c’è altra opzione per quell’animale”
Decarlos Brown, già noto alle forze dell’ordine, era stato fermato in passato più volte a partire dal 2011 con accuse che includevano furto aggravato, rapina a mano armata e minacce. In carcere ha finora esercitato la facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti
Donald Trump ha invocato la pena di morte per Decarlos Brown, il senzatetto afroamericano di 34 anni che ha ucciso Iryna Zarutska, 23enne ucraina rifugiata negli Stati Uniti per sfuggire alla guerra. L'omicidio è avvenuto all'interno del vagone di un treno a Charlotte, in Carolina del Nord, quando l'uomo, senza apparente motivo, ha accoltellato la donna che era seduta davanti a lui. "L'animale che ha ucciso così violentemente la bellissima ragazza ucraina, venuta in America in cerca di pace e sicurezza, dovrebbe ricevere un processo rapido e la pena di morte! Non c'è altra opzione", ha scritto il presidente Usa su Truth.
Omicidio Iryna Zarutska a Charlotte, Trump invoca “pena di morte” per 34enne Decarlos Brown: “Non c’è altra opzione per quell’animale”
L’omicidio di Iryna Zarutska ha suscitato immediata indignazione e acceso un acceso dibattito pubblico sulla sicurezza dei trasporti urbani e sulle politiche di giustizia penale. I fatti, come ricostruiti dalle autorità locali e dalle immagini diffuse dagli organi di polizia del Charlotte Area Transit System, sono drammatici e inquietanti: secondo quanto reso noto, l’aggressione è avvenuta circa due settimane fa all’interno di un vagone della metropolitana, mentre la giovane donna, rifugiata dall’Ucraina, era seduta davanti al suo assassino.
Le immagini di sorveglianza rilasciate nel weekend mostrano i secondi fatali: Iryna appare ferita pochi istanti dopo l’aggressione, piange e cerca aiuto. Sorprendentemente, per diversi istanti nessuno dei passeggeri sembra accorgersi della sua condizione; la scena si conclude con la donna che perde i sensi, mentre il sangue è ormai visibile. Solo in un secondo momento i presenti si accorgono dell’accaduto e chiamano i soccorsi, troppo tardi per salvarle la vita.
Decarlos Brown, già noto alle forze dell’ordine, era stato fermato in passato più volte a partire dal 2011 con accuse che includevano furto aggravato, rapina a mano armata e minacce. Secondo le autorità di Charlotte, l’uomo è stato arrestato poco dopo l’omicidio, dopo essere sceso alla prima fermata utile. In carcere ha finora esercitato la facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti.
Se condannato per omicidio, Brown rischia la pena massima prevista dalla legge dello Stato della Carolina del Nord: l’ergastolo o la pena di morte. La richiesta esplicita di Trump della pena di morte ha riacceso il confronto nazionale sulla pena capitale e sulla rapidità dei processi in casi di particolare efferatezza.
La diffusione dei filmati di sorveglianza ha alimentato critiche sulla reazione dei passeggeri e sulle condizioni generali di vigilanza a bordo dei convogli. Le autorità locali hanno avviato le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’omicidio e i motivi che hanno spinto Brown ad agire; al momento non è stata resa nota alcuna motivazione che possa spiegare l’aggressione. Per la comunità ucraina in esilio e per chi ha accolto rifugiati in cerca di pace, l’episodio rappresenta un trauma profondo: una giovane vita spezzata mentre cercava sicurezza lontano dalla guerra.
Restano ancora da chiarire alcune responsabilità: gli organi di trasporto locale sono stati chiamati a spiegare perché le immagini siano state diffuse solo dopo due settimane e quali misure aggiuntive saranno messe in atto per garantire la sicurezza dei passeggeri.