Israele-Italia, israeliani con lutto al braccio dopo attentato a Gerusalemme, ok da Uefa, i commenti: "Nessuna fascia per i 70mila morti a Gaza?"
Nel frattempo, sotto la casa di Gattuso è apparso uno striscione contro il genocidio in corso a Gaza, vista la partita di stasera: “Rino non si gioca con chi uccide i bambini”, recita
Israele giocherà con la fascia nera, il cosiddetto lutto al braccio, nel match contro l’Italia, in programma oggi 8 settembre alle 20:45 sul campo neutro di Debrecen in Ungheria, valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2026. È arrivato anche il sì della Uefa alla richiesta della nazionale del ct Ben Shimon dopo l’attentato di questa mattina a Gerusalemme, in cui hanno perso la vita 6 persone. Nel frattempo, continuano il genocidio e i raid sulla Striscia di Gaza dove, nelle ultime ore, ci sono state almeno 40 vittime. Infatti sui social sono molti i commenti contro questa decisione approvata dalla Uefa. “E la fascia di lutto per le 70.000 persone barbaramente uccise da Israele chi la indossa? Gattuso e Nazionale siete ancora in tempo a non far fare l'ennesima figuraccia a noi italiani, rimanete negli spogliatoi se siete esseri umani”, scrivono alcuni utenti.
Israele-Italia, israeliani con lutto al braccio dopo attentato a Gerusalemme, ok da Uefa, i commenti: "Nessuna fascia per i 70mila morti a Gaza?"
Il fatto di di disputare il match ha fatto tanto discutere negli scorsi giorni, tanto che si è dovuto esporre lo stesso CT dell’Italia Gennaro Gattuso: “Sono un uomo di pace, ma la partita la dobbiamo giocare”, aveva dichiarato Rino. Oggi, dopo la notizia dell’attacco, Israele ha fatto richiesta di giocare con il lutto al braccio. Richiesta che è stata poi approvata dalla Uefa.
Per il momento le autorità israeliane hanno diffuso i nomi di quattro delle sei vittime: si tratta del rabbino Levi Yitzhak Fash, addetto alla manutenzione della yeshivà Kol Torah nel quartiere Ramot; Yaakov Pinto, residente a Gerusalemme di 25 anni; il rabbino Israel Menatzer, di Ramot, 28 anni; il rabbino Yosef David, di 43 anni. Yaakov Pinto era un nuovo immigrato dalla Spagna e si era sposato da poco. La morte di 4 delle vittime è stata dichiarata direttamente sul luogo dell’attentato.
Nel frattempo, sotto la casa di Gattuso è apparso uno striscione contro il genocidio in corso a Gaza, vista la partita di stasera: “Rino non si gioca con chi uccide i bambini”, recita.
Attentato a Gerusalemme, 2 palestinesi sparano contro bus israeliano: 6 morti, almeno 15 feriti, uccisi anche i killer da Idf
È stata una mattinata di sangue a Ramot, quartiere di Gerusalemme Est, dove due palestinesi hanno aperto il fuoco contro un autobus e alcune auto in transito. Il bilancio è per ora di 6 israeliani uccisi — un uomo di 60 anni, tre trentenni e una donna di 50 — e almeno 15 feriti, di cui sette gravi. I due attentatori, provenienti dai villaggi palestinesi di Kubiba e Katna, sono stati immediatamente uccisi da un soldato e da un passante armato.
L’attacco, secondo molti analisti, era prevedibile: pochi minuti prima, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva annunciato che “oggi un potente uragano colpirà i cieli di Gaza City, e i tetti delle torri del terrore tremeranno”, prefigurando bombardamenti massicci sulla popolazione civile. Le parole di Katz, definibili come incitamento alla guerra, hanno reso chiara la natura provocatoria e pianificata della reazione palestinese, inserita in un contesto di sterminio quotidiano a Gaza.
Per Hamas, che ha elogiato l’azione pur senza rivendicarla, la sparatoria di Ramot è stata "una risposta naturale ai crimini dell’occupazione e alla guerra di sterminio contro il nostro popolo".