Gaza City, funzionaria Unicef Tess Ingram lancia allarme: “Luogo dove l’infanzia non può sopravvivere, corpi dilaniati da schegge ogni giorno”

La funzionaria dell’Unicef Tess Ingram, visto il genocidio in corso nella Striscia, lancia l’allarme su quanto sta accadendo a Gaza City, definendola una città dove i bambini non possono sopravvivere

La funzionaria dell’Unicef Tess Ingram ha avvertito che Gaza City si sta trasformando in un luogodove l'infanzia non può sopravvivere”. La responsabile della comunicazione dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, che ha lanciato l’allarme, ha parlato durante una conferenza stampa convocata per denunciare le drammatiche condizioni dei più piccoli nella Striscia. “È una città di paura, fuga e funerali”, descrivendo uno scenario dove i bambini sono vittime quotidiane del genocidio in corso. “L'impensabile non si profila; è già qui”, ha aggiunto, avvertendo che “l'escalation è in corso”.

 

Gaza City, funzionaria Unicef Tess Ingram lancia allarme: “Luogo dove l’infanzia non può sopravvivere, corpi dilaniati da schegge ogni giorno”

La funzionaria dell’Unicef Tess Ingram ha raccontato gli strazianti incontri con famiglie costrette a fuggire più volte, spesso divise nel caos. “Ho incontrato bambini separati dai loro genitori in quel caos. Madri i cui figli sono morti di fame. Madri che temono che i loro figli saranno i prossimi. Ho parlato con bambini nei letti d'ospedale, i loro corpicini dilaniati dalle schegge”, ha spiegato.

Secondo Ingram, il crollo dei servizi essenziali sta lasciando i più giovani e vulnerabili di Gaza “in lotta per la sopravvivenza”. Attualmente, solo 44 dei 92 centri ambulatoriali di trattamento nutrizionale dell’Unicef a Gaza City sono ancora operativi, privando migliaia di bambini malnutriti dell’assistenza necessaria. “Questo è ciò che significa la carestia in una zona di guerra, ed era ovunque guardassi a Gaza City”, ha sottolineato.

La rappresentante dell’Unicef ha ribadito lo sforzo costante degli operatori sul campo: “Il nostro team sta facendo tutto il possibile per aiutare i bambini. Ma potremmo fare molto di più, raggiungere ogni bambino qui, se le nostre operazioni sul campo fossero abilitate su larga scala e fossimo adeguatamente finanziati”.

Infine, ha denunciato la natura non casuale del genocidio in corso: “La sofferenza dei bambini nella Striscia di Gaza non è casuale. È la conseguenza diretta di scelte che hanno trasformato Gaza City e l'intera Striscia in un luogo in cui la vita delle persone è sotto attacco, da ogni angolazione, ogni giorno”.