Gaza, Hussam al-Masri ucciso con drone all'ospedale Nasser di Khan Younis, ipotesi attacco "pianificato" da Israele, per Idf il reporter "informatore di Hamas" - RETROSCENA
L'uccisione del reporter di Reuters sarebbe avvenuta per mezzo di un "attacco pianificato" dall'Idf; secondo alcune fonti israeliane, al-Masri era ritenuto un "informatore di Hamas" e per questo sarebbe stato ucciso. Una dichiarazione falsa, come confermano i suoi colleghi, fornita per giustificare l'assassinio
Un doppio attacco aereo israeliano ha colpito l’ospedale Nasser nel sud della Striscia di Gaza, provocando almeno 20 morti, tra cui medici, pazienti, operatori della protezione civile e cinque giornalisti. L’operazione, condotta dalle forze aeree dell’IDF, si è articolata in due momenti distinti e viene definita da osservatori e ONG come un "attentato deliberato contro civili e stampa".
Nel primo raid, presumibilmente condotto da droni, ha perso la vita Hussam al-Masri, 32 anni, fotoreporter freelance di Gaza da anni al servizio di agenzie internazionali, tra cui Reuters. Al momento dell’attacco si trovava in una stanza sotto al tetto dell’ospedale per documentare i bombardamenti su Khan Younis e le operazioni di soccorso ai feriti.
Subito dopo il primo attacco, altri quattro giornalisti – accorsi per documentare la morte di al-Masri – sono stati colpiti da un secondo strike mentre si trovavano nell’area dell’ospedale. Le vittime sono: Mariam Abu Dagga ( che collaborava con l’Indipendent Arabic e Associated Press), Mohammed Salama (fotoreporter di Al Jazeera), Moaz Abu Taha (reporter di NBC) e Ahmed Abu Aziz (collaborava conAfp). Tutti impegnati nella copertura del conflitto, erano noti per la loro presenza costante sul campo.
Da quanto appreso però, la morte di Hussam al-Masri non sarebbe frutto di un raid israeliano casuale, bensì di un "attacco mirato" dall'Idf, che aveva proprio il reporter di Reuters come obbiettivo.
Gaza, Hussam al-Masri ucciso con drone all'ospedale Nasser di Khan Younis, ipotesi attacco "pianificato" da Israele, per Idf il reporter "informatore di Hamas" - RETROSCENA
Secondo fonti israeliane, si sarebbe trattato infatti di un “attacco pianificato”, in quanto al-Masri sarebbe stato considerato un "informatore di Hamas" e dunque un "obiettivo militare legittimo". Una tesi duramente contestata da medici, ONG e colleghi giornalisti, che sottolineano come l’uomo stesse svolgendo un’attività di cronaca, come già fatto in decine di occasioni dall’inizio del conflitto. La sua telecamera, rimasta accesa fino all’impatto, ha registrato gli ultimi istanti della sua vita.
L'Idf ha ucciso al-Masri utilizzando la tecnica del "double-tap strike": viene all'inizio eseguito un primo attacco (quello che ha colpito il reporter) dando il tempo ai soccorsi, e ai giornalisti, di arrivare sul luogo, per poi condurre un secondo attacco, massimizzando i morti.
Israele ha inoltre tentato di giustificare l’intervento sostenendo che l’area ospedaliera fosse usata da "miliziani di Hamas" come "copertura per attività terroristiche". Tuttavia, fonti locali, organizzazioni umanitarie e medici presenti sul posto hanno respinto con fermezza questa versione, parlando di “attacchi indiscriminati a infrastrutture civili”.
La morte di Hussam al-Masri, descritto dai colleghi come un “professionista instancabile e determinato a raccontare la verità di Gaza”, si aggiunge a quella di decine di giornalisti palestinesi uccisi dall’inizio della guerra. Appena due settimane fa 5 giornalisti di Al Jazeera erano stati uccisi da un attacco israeliano, tra cui Anas al-Sharif, anch'egli assassinato da un "attacco mirato" dell'Idf.
Il bilancio delle vittime tra i reporter continua a salire, mentre le organizzazioni per la libertà di stampa denunciano una sistematica eliminazione dei testimoni sul campo. Israele vorrebbe eliminare tutte le persone che raccontano quotidianamente il genocidio che sta perpetrando a Gaza.