Ucraina, Medvedev ribadisce: "Russia non accetterà truppe Nato a Kiev, quel gallo gallico senza cervello di Macron ci rinunci"

"La Russia non accetterà una simile "garanzia di sicurezza". Ma l'uccello rauco e patetico continua a cantare per dimostrare di essere il re del pollaio", ha scritto su X Medvedev riferendosi a Macron

In merito ad un possibile invio di truppe Nato a Kiev come garanzie di "sicurezza" dopo la pace, è intervenuto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev, che ha ribadito quella che è la posizione di Mosca: "Il gallo gallico senza cervello (Macron, ndr) non riesce a rinunciare all'idea di inviare truppe in Ucraina. È stato dichiarato esplicitamente: NIENTE truppe NATO come peacekeeper. La Russia non accetterà una simile "garanzia di sicurezza". Ma l'uccello rauco e patetico continua a cantare per dimostrare di essere il re del pollaio", ha scritto su X, riferendosi platealmente al presidente francese Macron che assieme agli altri "volenterosi", vale a dire Germania e Regno Unito, vorrebbe l'invio di truppe Nato in Ucraina. Ma un "no" definitivo è arrivato non solo da Medvedev ma anche da Lavrov.

Ucraina, Medvedev ribadisce: "Russia non accetterà truppe Nato a Kiev, quel gallo gallico senza cervello di Macron ci rinunci"

Uno dei temi attorno al quale ruota la pace in Ucraina è quello che fa riferimento alle garanzie di "sicurezza" che vuole Kiev. Medvedev e la Russia hanno chiuso alle truppe Nato, così come Trump, che invece spinge per la difesa aerea. A questo proposito, Zelensky ha proposto a Trump l'acquisto di 100 miliardi di dollari in armi, ma finanziate dall'Ue, proprio per essere sicuro di avere queste presunte garanzie di sicurezza dopo che si sarà raggiunto un accordo tra Russia e Ucraina.

Da questo punto di vista, fondamentale è stato il vertice in Alaska tra Trump e Putin, dove lo zar ha ribadito la sua linea. Linea che il tycoon ha poi illustrato a Zelensky nell'incontro alla Casa Bianca di qualche giorno dopo: "Ok alla pace solo con divisione dell'Ucraina in due, rinuncia all'ingresso nella Nato e nuove elezioni presidenziali", come anticipato dal Giornale d'Italia.