Corea del Nord, Kim Jong Un denuncia esercitazioni Usa-Sud Corea e minaccia: "Rapida espansione del programma atomico per difenderci"

Kim Jong-un denuncia le esercitazioni Usa-Corea del Sud e annuncia un’accelerazione sul programma atomico: “Situazione della sicurezza sempre più grave”

Il leader della Corea del Nord Kim Jong Un ha denunciato le esercitazioni del piano "Ulchi Freedom Shield" tra Stati Uniti e Sud Corea, poi ha minacciato: "Espanderemo il nostro programma atomico molto rapidamente per difenderci".

Corea del Nord, Kim Jong Un denuncia esercitazioni Usa-Sud Corea e minaccia: "Rapida espansione del programma atomico per difenderci"

La Corea del Nord alza nuovamente i toni sul fronte nucleare. Il leader Kim Jong Un ha invocato un'“espansione rapida e radicaledell’arsenale atomico di Pyongyang, denunciando come “ostili e provocatorie” le esercitazioni militari congiunte in corso tra Stati Uniti e Corea del Sud.

Ogni giorno la sicurezza del nostro Stato diventa più fragile – ha dichiarato Kim, citato dall’agenzia ufficiale Kcna – e ciò impone un cambiamento proattivo e radicale nella strategia militare, con un potenziamento dell’armamento nucleare”.

Le manovre “Ulchi Freedom Shield”, della durata di undici giorni, sono viste dal regime come una minaccia diretta. Secondo il leader nordcoreano, le esercitazioni non solo dimostrano l’intento di “scatenare una guerra”, ma rappresentano anche “la causa principale della violazione della pace e della stabilità nella regione”.

Parallelamente, Pyongyang ha intensificato i programmi di modernizzazione militare. Oltre ai due cacciatorpediniere di classe Choe Hyon già in servizio, il Paese prevede di vararne un terzo entro ottobre del prossimo anno, dotato di nuovi missili da crociera e sistemi antiaerei. Gli analisti sudcoreani sottolineano che l’obiettivo è rafforzare la capacità di deterrenza contro la potenza aerea e navale statunitense.

Un rapporto dell’intelligence Usa ha stimato che la Corea del Nord disponga già del materiale fissile necessario a produrre fino a 90 testate nucleari, di cui circa 50 sarebbero già operative. Una cifra che, se confermata, consoliderebbe il regime tra le principali potenze atomiche mondiali, in aperta violazione delle risoluzioni Onu.

Il presidente sudcoreano Lee Jae Myung, atteso nei prossimi giorni a Washington per colloqui con Donald Trump, ha ribadito la volontà di “ridurre le tensioni”, ma il clima resta incandescente. La mossa di Pyongyang, osservano gli esperti, sembra destinata a rafforzare la posizione negoziale del regime, che continua a rifiutare ogni ipotesi di denuclearizzazione.