Summit di Ferragosto in Alaska, incontro Trump-Putin ad Anchorage, nella base militare di Elmendorf-Richardson, chiuso spazio aereo sulla città
Marco Rubio e Sergej Lavrov hanno parlato in vista del vertice tra Trump e Putin, sottolineando che “entrambe le parti hanno confermato il loro impegno per garantire il successo dell’evento”
Donald Trump e Vladimir Putin si incontreranno a Ferragosto nella base militare di Elmendorf-Richardson, situata nella zona nord di Anchorage, in Alaska. Lo spazio aereo sulla città rimarrà chiuso per tutto il giorno. A riportarlo è la CNN, che cita due fonti della Casa Bianca. Il vertice, incentrato sulla ricerca della pace in Ucraina, è ancora in fase di organizzazione, mentre funzionari statunitensi e russi stanno accelerando i preparativi per questo importante appuntamento diplomatico.
Martedì scorso, il Segretario di Stato Marco Rubio e il Ministro degli Esteri Sergey Lavrov si sono confrontati per discutere “alcuni aspetti della preparazione”, secondo quanto comunicato dal ministero degli Esteri russo.
Summit di Ferragosto in Alaska, incontro Trump-Putin ad Anchorage, nella base militare di Elmendorf-Richardson, chiuso spazio aereo sulla città
Il Dipartimento di Stato americano ha confermato che Rubio e Lavrov hanno parlato in vista del vertice tra Trump e Putin, sottolineando che “entrambe le parti hanno confermato il loro impegno per garantire il successo dell’evento”.
Nel corso di un'intervista al podcast Sid & Friends in the Morning, Rubio ha tenuto a precisare che l’incontro tra Trump e Putin in Alaska "non costituisce una vittoria per Mosca", né deve essere interpretato come una concessione alla Russia. Ha inoltre sottolineato che si tratterà di un incontro “esplorativo”, durante il quale Trump cercherà di comprendere meglio la posizione del leader russo “guardando quest’uomo negli occhi”. Rubio ha aggiunto che il presidente statunitense non è rimasto soddisfatto dai precedenti colloqui telefonici con Putin, motivo per cui ha scelto di incontrarlo di persona.
Le Nazioni Unite, da parte loro, hanno dichiarato di “accogliere con favore” il dialogo previsto in Alaska, pur ribadendo la necessità di tutelare “la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Rispondendo alle domande dei giornalisti durante il consueto briefing con i media al Palazzo di Vetro, il portavoce Stéphane Dujarric ha affermato: “Accogliamo con favore il dialogo costruttivo tra gli Stati membri”. E ha aggiunto: “Ribadiamo il nostro urgente appello per un cessate il fuoco immediato, completo e incondizionato come primo passo verso una pace giusta, globale e sostenibile, che tuteli la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e tutte le risoluzioni pertinenti dell’Onu”.
La scelta dell'Alaska come luogo del summit non sarebbe casuale. Da parte statunitense, ospitare sul proprio suolo Putin e l'incontro che potrebbe decidere le sorti della guerra in Ucraina restituirebbe al mondo un segnale forte, mostrando Trump come mediatore e paciere efficace (come nel caso Azerbaigian-Armenia); dal punto di vista di Mosca invece, il recarsi dello zar in territorio Usa potrebbe essere visto come un segno di "buona volontà" verso la ricerca della pace. Inoltre, la scelta dell'Alaska, e in generale degli Stati Uniti, avrebbe anche motivazioni pratiche: l'Alaska è lo Stato Usa geograficamente più vicino alla Russia; Washington non riconosce la Corte Penale Internazionale dell'Aja, per cui sul suo territorio non è valido il mandato d'arresto internazionale per crimini di guerra che pende su Putin. In altre parole, lo zar non può essere arrestato negli Usa.