Uk, oltre 200 arresti per proteste pro Gaza dell'associazione Palestine Action, gruppo bandito come "organizzazione terroristica"

Oltre 200 arresti per sostenere Palestine Action, un gruppo bandito come organizzazione terroristica, sollevano dubbi su diritti civili e proporzionalità delle misure

Clima di repressione in Gran Bretagna, dove negli ultimi giorni sono stati arrestati oltre 200 attivisti pro Gaza dell'associazione Palestine Action, gruppo bandito in tutto il Paese e bollato come "organizzazione terroristica".

Uk, oltre 200 arresti per proteste pro Gaza dell'associazione Palestine Action, gruppo bandito come "organizzazione terroristica"

In Gran Bretagna, una crescente ondata di arresti per proteste pacifiche a favore della Palestina sta mettendo a dura prova il delicato equilibrio tra sicurezza nazionale e libertà civili. Tra i più noti casi c’è quello di Deborah Hinton, 81 anni, ex magistrato premiata dalla Regina per il suo impegno nella comunità, ora sospettata di terrorismo per aver manifestato il suo sostegno a Palestine Action.

Più di 200 persone, alcune anziane e tutte impegnate in cause civili, sono state fermate e sottoposte a procedimenti che prevedono fino a 14 anni di carcere per chi “glorifica o supporta Palestine Action, un’organizzazione recentemente designata come "terroristica" dal governo britannico, equiparandola a gruppi come Isis e al-Qaida. Questo gruppo è accusato di azioni dirette contro interessi militari e industriali legati all’industria bellica israeliana, tra cui danni per milioni di sterline a due aerei della Royal Air Force.

Secondo Yvette Cooper, ministro della sicurezza nazionale, le misure sono “necessarie per proteggere il paese” e il gruppo ha “messo a rischio la sicurezza nazionale” con “danni gravi”. Ma la decisione ha incontrato una forte opposizione da parte di attivisti, organizzazioni internazionali e persino di oltre 300 ebrei britannici che hanno definito la scelta “illegittima e immorale”.

Tim Crosland, attivista e ex avvocato governativo, ha commentato: “Come si è arrivati a questa situazione, dove esprimere opinioni pacifiche diventa un reato?”.

Sabato prossimo è previsto a Westminster un corteo “lift the ban” (“revocate il divieto”), con almeno 500 partecipanti che reggeranno cartelli con la scritta: “I oppose genocide, I support Palestine Action” (“Mi oppongo al genocidio, sostengo Palestine Action”). La polizia metropolitana ha avvertito che chiunque manifesti sostegno al gruppo “può aspettarsi di essere arrestato”.