Gaza, il delirio di Smotrich: "La legge internazionale non si applica agli ebrei, noi siamo il popolo eletto e siamo differenti dagli altri"

In un post virale sui social, gira una frase che avrebbe pronunciato il ministro della Difesa israeliano, che sottolinea come alla popolazione ebraica, essendo questa il popolo scelto da Dio secondo le Scritture, non va applicata la legge internazionale

Sulla situazione a Gaza, sta diventando virale un post sui social in cui vengono riportate delle parole choc e deliranti attribuite al ministro della Difesa israeliano Bezalel Smotrich: "La legge internazionale non si applica agli ebrei, noi siamo il popolo eletto e siamo differenti dagli altri".

Gaza, il delirio di Smotrich: "La legge internazionale non si applica agli ebrei, noi siamo il popolo eletto e siamo differenti dagli altri"

Un post virale su X ha riportato una presunta citazione del ministro israeliano Bezalel Smotrich: Il diritto internazionale non si applica agli ebrei… noi siamo il popolo eletto e siamo differenti dagli altri. Non esistono fonti ufficiali che attestino la veridicità di questa frase, ma la sua diffusione ha acceso un acceso dibattito sui social e nei media. Per molti, vera o meno, quella citazione rappresenta la realtà politica incarnata da Smotrich.

Bezalel Smotrich è ministro della Difesa del governo Netanyahu e leader del partito Sionismo Religioso. È celebre per posizioni estreme: ha negato l’esistenza del popolo palestinese, ha invocato la cancellazione di interi villaggi palestinesi e sostiene apertamente l’annessione della Cisgiordania, in contrasto con ogni principio del diritto internazionale.

La frase virale suona come un manifesto implicito del suprematismo biblico che guida lo Stato di Israele. A Gaza, il risultato è davanti agli occhi del mondo: oltre 30.000 morti, la maggior parte civili, e nessuna sanzione internazionale efficace. L’accusa di genocidio si infrange contro il muro dell’impunità garantita da potenze occidentali complici.

Piergiorgio Odifreddi, matematico e saggista, ha recentemente dichiarato che “è folle che si continui a giustificare una politica coloniale con testi scritti più di duemila anni fa, con la giustificazione che 'lo dice Dio, dobbiamo sterminare i popoli che abitano nella nostra Terra Promessa”. Una teocrazia mascherata da democrazia, che rivendica il diritto divino su una terra a costo di annientare un intero popolo.