Rapporto Human Rights Watch 1 agosto 2025: la grave situazione umanitaria a Gaza è risultato diretto dell'uso di Israele della fame come arma di guerra

Sono oltre mille i palestinesi uccisi dai soldati israeliani da maggio a luglio 2025 mentre tentavano di ottenere aiuti umanitari

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza ha raggiunto livelli critici, secondo i dati più recenti delle Nazioni Unite, almeno 1.054 palestinesi sono stati uccisi dal 27 maggio al 21 luglio 2025 dai soldati dell'IDF mentre tentavano di ottenere qualcosa da mangiare, di cui 766 nelle vicinanze dei siti gestiti dalla più che controversa, discussa e criticata Gaza Humanitarian Foundation (GHF).

Il sistema controverso della Gaza Humanitarian Foundation

La GHF, un'organizzazione sostenuta da Stati Uniti e Israele, ha iniziato le operazioni il 27 maggio 2025, bypassando il sistema consolidato di distribuzione degli aiuti guidato dalle Nazioni Unite. Questi siti di distribuzione militarizzati hanno trasformato la distribuzione degli aiuti in "bagni di sangue regolari", secondo Human Rights Watch.

L'organizzazione internazionale per i diritti umani ha documentato come le forze israeliane nei siti del sistema di distribuzione degli aiuti abbiano regolarmente aperto il fuoco sui civili palestinesi affamati, commettendo atti che costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale e crimini di guerra.

Human Rights Watch: "Crimini di guerra"

Il rapporto di Human Rights Watch pubblicato il 1° agosto 2025 presenta accuse devastanti. La grave situazione umanitaria è il risultato diretto dell'uso da parte di Israele della fame dei civili come arma di guerra - un crimine di guerra - nonché della continua privazione intenzionale di aiuti e servizi di base, azioni che costituiscono un crimine di sterminio contro l'umanità e atti di genocidio.

Testimonianze dirette

Un ex operatore militare americano che ha lavorato con la GHF ha raccontato alla BBC di aver assistito a "crimini di guerra" commessi dalle forze israeliane e dai contractors internazionali che hanno aperto il fuoco su civili disarmati vicino ai siti di aiuti. Anthony Aguilar, l'ex ufficiale delle forze speciali USA, ha descritto le operazioni come "amatoriali, inesperte, non addestrate... nella mia valutazione più franca, direi che sono criminali".

La posizione dell'ONU

Le Nazioni Unite hanno condannato fermamente il sistema GHF. L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha definito il meccanismo militarizzato di assistenza umanitaria israeliano una contraddizione degli "standard internazionali sulla distribuzione degli aiuti", aggiungendo che la distribuzione militarizzata del cibo per i civili costituisce un crimine di guerra.

Dichiarazione congiunta di 28 paesi

Il 21 luglio 2025, i ministri degli esteri di 28 Paesi occidentali, inclusi Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta condannando "il gocciolamento degli aiuti e l'uccisione disumana di civili". La dichiarazione definisce il modello israeliano di distribuzione degli aiuti come "pericoloso, alimenta l'instabilità e priva i gazawi della dignità umana".

L'iniziativa francese

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato operazioni di lancio aereo di aiuti, dichiarando: "Di fronte all'emergenza assoluta, abbiamo appena condotto un'operazione di distribuzione di cibo a Gaza. I lanci aerei non bastano. Israele deve garantire pieno accesso umanitario per rispondere al rischio di carestia".

Morti per malnutrizione

Il Ministero della Salute di Gaza ha riportato che almeno 101 persone, inclusi 80 bambini, sono morte per fame e malnutrizione dall'inizio delle gravi incursioni armate via terra e aria di Israele sulla Striscia di Gaza. Il World Food Program delle Nazioni Unite riferisce che quasi 100.000 donne e bambini soffrono di malnutrizione acuta grave, e un terzo della popolazione di Gaza rimane senza cibo per più giorni consecutivi.

Il blocco israeliano

Dal marzo 2025, Israele ha reso pubblicamente ufficiale il blocco, con il Ministro della Difesa che ha dichiarato che "Nessun aiuto umanitario entrerà a Gaza". L'UNRWA ha riportato che le autorità israeliane non hanno permesso all'agenzia di portare aiuti umanitari a Gaza per oltre 4,5 mesi (dal 2 marzo 2025).

Le accuse di genocidio

Francesca Albanese, Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati, ha dichiarato che esistono "ragioni sufficienti" per credere che Israele stia commettendo genocidio contro i palestinesi a Gaza.

Le ONG: è genocidio. STOP a GHF

Amnesty International ha concluso che Israele ha commesso e continua a commettere genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza occupata. L'organizzazione documenta come Israele abbia scatenato l'inferno e la distruzione sui palestinesi a Gaza in modo sfacciato, continuo e con totale impunità.

Oltre 170 ONG, incluse Oxfam, Save the Children e la stessa Amnesty International, hanno chiesto lo smantellamento immediato del sistema di distribuzione alimentare GHF a Gaza, citando preoccupazioni che stia mettendo i civili a rischio di ferimento e morte. Medici Senza Frontiere ha definito il sistema "un massacro mascherato da aiuto umanitario" che "deve essere immediatamente smantellato".

Personalmente, credo che sia necessario esser dotati di una malvagità senza fine per pensare di orchestrare una assurdità criminale del genere che raramente abbiamo avuto modo di osservare in passato, considerando che chi l'ha immaginata e progettata ha scientemente deciso di ottenere così migliaia di morti tra donne e bambini fortemente affamati, attirati nella micidiale trappola mortale del presunto aiuto umanitario.

Center for Constitutional Rights

Il Center for Constitutional Rights ha avvertito la Gaza Humanitarian Foundation della sua potenziale responsabilità legale per complicità nei crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio di Israele contro i palestinesi. L'organizzazione ha sottolineato che nei primi venti mesi, Israele ha condotto un assalto militare su larga scala e un assedio a Gaza che ha portato alla morte di oltre 55.000 palestinesi.

La situazione a Gaza rappresenta una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo. Le testimonianze raccolte da organizzazioni internazionali per i diritti umani, le dichiarazioni congiunte di decine di Paesi e le crescenti accuse di crimini di guerra, dipingono un quadro allarmante di una popolazione civile intrappolata tra fame e violenza. La comunità internazionale si trova di fronte alla necessità urgente di agire per prevenire quella che molti esperti considerano una catastrofe umanitaria senza precedenti.

La richiesta unanime delle organizzazioni umanitarie è chiara: il ripristino di un sistema di aiuti genuino, basato sui principi umanitari di neutralità, imparzialità e indipendenza, e soprattutto un cessate il fuoco immediato per permettere l'accesso sicuro e dignitoso agli aiuti umanitari per i 2,3 milioni di palestinesi intrappolati nella Striscia di Gaza.

di Eugenio Cardi