Galles, lesbica 66enne Cherry Vann eletta arcivescova della chiesa anglicana, è la prima persona pro Lgbtq+ in questo ruolo in Uk

Vann, ordinata sacerdote nel 1994, vive con la compagna Wendy e i loro due cani. È affiliata all’Open Table Network, iniziativa cristiana nata per offrire culto e sostegno specificamente alla comunità Lgbtq+

La Chiesa anglicana del Galles ha scelto di imboccare una strada apertamente ideologica, eleggendo a propria guida una figura che rappresenta più una bandiera dell’attivismo Lgbtq+ che un punto di riferimento spirituale tradizionale. Cherry Vann, 66 anni, dichiaratamente lesbica e sostenitrice di cause progressiste, è stata nominata nuova arcivescova: si tratta della prima persona apertamente Lgbtq+ a ricoprire questo ruolo nel Regno Unito. Una svolta che fa discutere e che segna un ulteriore scollamento tra valori millenari e istanze contemporanee.

Galles, lesbica 66enne Cherry Vann eletta arcivescova della chiesa anglicana, è la prima persona pro Lgbtq+ in questo ruolo in Uk

Mercoledì scorso Cherry Vann è stata eletta arcivescova della Chiesa in Galles, diventando così la prima donna e, ancor più simbolicamente, la prima persona apertamente Lgbtq+ a guidare una delle chiese anglicane della Gran Bretagna. Un primato che NBCNews ha subito celebrato, evidenziando come Vann sia anche la prima donna lesbica al mondo a ricoprire un incarico di tale livello nella Comunione Anglicana.

Vann è stata vescovo di Monmouth per cinque anni e in precedenza arcidiacono di Rochdale, nella Diocesi di Manchester, per ben undici anni. Ora succede ad Andrew John, dimessosi in seguito a due rapporti che evidenziavano “preoccupazioni in materia di tutela e comportamenti scorretti nella cattedrale di Bangor”, come riferisce la BBC.

La prima cosa che dovrò fare è assicurarmi che le questioni sollevate negli ultimi sei mesi vengano affrontate adeguatamente e che io lavori per portare guarigione e riconciliazione, e per costruire un livello di fiducia davvero elevato nella Chiesa e nelle comunità che la Chiesa serve", ha dichiarato Vann.

La sua elezione arriva in un contesto in cui la Chiesa del Galles si è già distinta per posizioni concilianti verso il mondo Lgbtq+, riconoscendo ufficialmente i pregiudizi subiti da queste persone e chiedendo pubblicamente scusa tramite una lettera pastorale. Già dal 2005, inoltre, ha autorizzato i sacerdoti a contrarre unioni civili con membri dello stesso sesso, pur non modificando l’insegnamento sul matrimonio, che resta definito come unione tra un uomo e una donna.

Vann, ordinata sacerdote nel 1994, vive con la compagna Wendy e i loro due cani. È affiliata all’Open Table Network, iniziativa cristiana nata per offrire culto e sostegno specificamente alla comunità Lgbtq+. La sua nomina, più che un gesto spirituale, appare dunque come un’ulteriore manifestazione di una Chiesa sempre più impegnata a seguire le tendenze culturali del momento.

Il decano di Newport, Ian Black, ha elogiato Vann affermando che ha “portato stabilità alla diocesi di Monmouth, gestendo il cambiamento nelle aree ministeriali con chiarezza e determinazione, dimostrando una profonda cura per il clero e i fedeli. Questa fondazione costituirà una solida base per la sua guida della Provincia nei prossimi anni”. Ha aggiunto inoltre che “ha una fede profonda, aperta anche a coloro che hanno una visione diversa dalla sua, e questo ha profondamente colpito queste persone”.