Gaza, Congresso ebraico antisionista: "Israele commette genocidio dei palestinesi con sostegno occidentale, fuori Tel Aviv dall'Onu"

Nel primo incontro di questo tipo a Vienna, attivisti e intellettuali ebrei e non da tutto il mondo hanno chiesto sanzioni globali contro Israele e denunciato il genocidio in corso a Gaza

A Vienna si è tenuto il primo Congresso ebraico antisionista, in cui personalità giudee e non hanno potuto discutere della situazione di Gaza. Le conclusioni sono state nette: "Israele sta commettendo un genocidio a danno dei palestinesi grazie anche al sostegno dei Paesi Occidentali. Tel Aviv deve essere cacciata dall'Onu".

Gaza, Congresso ebraico antisionista: "Israele commette genocidio dei palestinesi con sostegno occidentale, fuori Tel Aviv dall'Onu"

Dal 13 al 15 giugno 2025, Vienna ha ospitato il primo Congresso ebraico antisionista d’Europa, un evento che ha riunito oltre 1000 partecipanti ebrei e non ebrei da tutto il mondo. Tre giorni di dibattiti, workshop e plenarie hanno portato alla stesura di un documento finale, pubblicato a fine luglio, che rappresenta una condanna radicale del sionismo e delle azioni di Israele, definite “genocidio, apartheid, pulizia etnica e occupazione”.

Nel documento si afferma con chiarezza: Condanniamo senza riserve tutti i crimini di guerra commessi da Israele dal 7 ottobre 2023, inclusi urbicidio, scolasticidio, medicidio e carestia di massa, usati per espellere forzatamente oltre due milioni di abitanti di Gaza. È in corso un genocidio di centinaia di migliaia di persone”.

Secondo gli organizzatori, tra cui il veterano antisionista Haim Bresheeth, lo Stato israeliano agisce con il supporto attivo e convinto delle potenze occidentali: Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Il documento accusa questi Paesi di complicità, sostenendo che “senza aiuti militari, copertura diplomatica e finanziamenti, Israele non potrebbe perpetrare i suoi crimini”.

Tra gli interventi più significativi, quelli di Ilan Pappé, Ghada Karmi, Francesca Albanese (relatrice speciale Onu), e Rima Hassan, che ha partecipato in collegamento dopo minacce subite da Israele. Il musicista Roger Waters ha inviato un videomessaggio e una donazione per supportare l’evento.

Il Congresso ha chiesto sanzioni immediate, la sospensione di Israele dall’Onu, lo smantellamento del suo arsenale nucleare, la revoca dell’accordo di associazione Ue-Israele e la fine del blocco su Gaza. Inoltre, ha esortato le società civile a sostenere il movimento BDS e a recidere tutti i legami con Israele fino al rispetto del diritto internazionale.

La dichiarazione finale invita infine gli ebrei di coscienza “a negare la legittimità dello Stato sionista”, sostenendo che “l’equiparazione tra ebrei e sionismo è la forma più pericolosa di antisemitismo”. Un secondo congresso è previsto per il 2026.