Gaza, il bambino di 5 anni simbolo della fame Osama al-Raqab è stato portato in Italia ed è salvo, in cura all'AUOI di Verona
Osama è arrivato in Italia assieme ad Adam, l'unico sopravvissuto dei 10 figli della pediatra Alaa al-Najjar, uccisi da un bombardamento Idf
Il bambino di 5 anni simbolo della fame a Gaza Osama al-Raqab è stato portato in Italia a giugno ed è salvo. Il piccolo è stato ricoverato presso l'Azienda ospedaliera a Verona. La sua è una delle storie più strazianti in merito al genocidio a Gaza ed è stata raccontata a più riprese dai media. A giugno l'Unicef ha reso noto: "Osama ha 5 anni, era sano, viveva a Gaza. Mesi di alimentazione inadeguata lo hanno reso gravemente malnutrito. Ora pesa solo 5 chili, pericolosamente al di sotto del peso forma per la sua età", postando anche le sue foto sui social. Foto che sono state riprese e postate da media e non solo in questi giorni, i quali hanno asserito che il bambino è ancora a Khan Younis, non essendo a conoscenza che Osama si trova in Italia. Ma sulle sue condizioni di salute non c'è nulla di falso. Osama ha sofferto la fame finendo per diventare quasi uno scheletro, ma il peggio ora è alle spalle.
Gaza, il bambino di 5 anni simbolo della fame Osama al-Raqab è stato portato in Italia ed è salvo
Osama è arrivato in Italia assieme ad Adam, l'unico sopravvissuto dei 10 figli della pediatra Alaa al-Najjar, uccisi da un bombardamento Idf.
Osama si trova in Oncoematologia pediatrica a Verona. A lui è stata riservata una stanza in cui vivono anche la mamma e il fratellino più piccolo per il quale è stato disposto il ricovero sociale visto che nessuno avrebbe potuto prendersi cura di lui. Osama avrebbe anche una malattia genetica, la fibrosi cistica. Sarebbe questo il motivo per cui Osama è è stato alimentato con il sondino fino a pochi giorni fa: la malattia gli impedirebbe di assorbire il cibo. Fortunatamente, adesso ha comicniato a mangiare. Osama è sotto stretta osservazione anche per quanto riguarda un piano di nutrizione progressiva e bilanciata.
Dall'ospedale raccontano che la famiglia è arrivata "senza niente, non avevano nemmeno una valigia Osama era molto spaventato, la mamma aveva il problema di coprirsi il volto per poter parlare con il personale maschile, così l’associazione ha procurato loro tutto, anche il burqa per la signora".