Gaza, oltre l'82% della popolazione nella Striscia è soggetta a ordini di sfollamento, UNRWA: “Le persone non sanno più dove andare”

L’allarme arriva dopo che, nella mattina di lunedì 30 giugno, una scuola dell’UNRWA trasformata in rifugio per sfollati è stata colpita da un attacco dell'Idf. La popolazione non ha vie di fuga sicure durante il genocidio in corso

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza raggiunge livelli drammatici. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (UNRWA) ha lanciato un nuovo allarme, sottolineando come “oltre l'82% di Gaza è soggetta a ordini di sfollamento. Le persone non hanno dove andare". Un dato che evidenzia la gravità del genocidio in corso e l’assenza di vie di fuga sicure per la popolazione civile.

Gaza, oltre l'82% della popolazione nella Striscia è soggetta a ordini di sfollamento, UNRWA: “Le persone non sanno più dove andare”

L’allarme arriva in seguito a un episodio che ha suscitato forte preoccupazione: nella mattina di lunedì 30 giugno, una scuola dell’UNRWA trasformata in rifugio per sfollati è stata colpita da un attacco delle Forze israeliane. L’edificio ospitava civili sfollati al momento del bombardamento.

Una scuola dell’UNRWA trasformata in rifugio a Gaza è stata colpita lunedì mattina, 30 giugno, dalle Forze Israeliane. Nell’edificio si rifugiavano sfollati,” ha comunicato l’agenzia in un post pubblicato sulla piattaforma X. “L’attacco ha causato gravi danni. Non sono stati segnalati feriti.”

L’UNRWA ha ribadito con forza che le strutture umanitarie devono essere tutelate, in quanto non rappresentano obiettivi militari: “Le strutture umanitarie non sono un bersaglio”.

L’appello finale, semplice e diretto, si trasforma in un grido disperato rivolto alla comunità internazionale: “Cessate il fuoco subito”.

Gaza, il 78% della Striscia è "zona pericolosa" dopo gli ordini di sfollamento di massa dell'Idf

Un'analisi condotta dall'agenzia Sanad ha rivelato che il 78% della Striscia di Gaza è ora classificato come "zona pericolosa". Il forte aumento delle zone pericolose è dovuto a un'ondata di ordini di evacuazione da parte dell'esercito israeliano dalla ripresa del genocidio, dal 18 marzo 2025. Sono tantissimi gli episodi degli ultimi mesi che hanno visto l'esercito israeliano sparare contro la folla in fila per gli aiuti.

L'analisi ha esaminato ogni avviso di evacuazione emesso da Israele tra il 18 marzo e il 29 giugno. I ricercatori hanno mappato gli avvisi in base ai numeri di blocco utilizzati nei documenti militari. Questi blocchi corrispondono alle divisioni sulla mappa operativa dell'esercito israeliano, emessa per la prima volta il 7 ottobre 2023.

I risultati illustrano che circa 282,8 chilometri quadrati di Gaza, su un totale di 364,8 chilometri quadrati, sono ora contrassegnati in rosso, a indicare un pericolo estremo. Questo significa che quasi due milioni di palestinesi sfollati sono stipati in meno del 25% del territorio, già sovraffollato. E potenzialmente esposti ogni giorno ad ogni tipo di attacco di Israele.

Gli ordini di evacuazione hanno raggiunto il picco più alto nelle ultime settimane, da quando lo Stato ebraico ha avviato una completa epurazione dei civili dal nord di Gaza e da Rafah nel sud. L'esercito israeliano ha anche lanciato una nuova operazione chiamata "I carri di Gedeone".

L'assalto ha costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire da città e quartieri, tra cui Beit Hanoun, Beit Lahiya, Sheikh Zayed, Tal al-Zaatar, Jabalia e le aree di Al-Shujaiya e Tuffah nella Gaza orientale. Gli ordini si sono poi estesi a coprire vaste aree a Deir al-Balah, nella Gaza centrale e nella parte orientale di Khan Younis.

L'ufficio stampa del governo ha dichiarato che l'esercito israeliano sta prendendo di mira "tutto ciò che si muove" nel nord. Ha affermato che le forze israeliane stanno uccidendo e sfollando i civili in modo sistematico. 300mila persone sono fuggite dal nord di Gaza a causa di questi attacchi in corso. A Gaza City, decine di migliaia di sfollati sono arrivati ​​senza tende né ripari. Molte famiglie dormono per strada, soprattutto sulle strade di al-Jalaa e al-Saftawi.