Spazio, lander Resilience della società Ispace si schianta sulla Luna, fallito secondo tentativo di allunaggio di navicella spaziale giapponese
A bordo del lander c’erano diversi esperimenti scientifici, tra cui un rilevatore di radiazioni, strumenti per la produzione di cibo nello spazio e il rover Tenacious
Un nuovo tentativo di allunaggio commerciale si è concluso con un fallimento per ispace, la compagnia spaziale privata giapponese. Il lander HAKUTO-R Mission 2 (M2), ribattezzato Resilience, avrebbe dovuto toccare il suolo lunare il 5 giugno alle 21:17 (ora italiana), nei pressi del Mare Frigoris, vicino al Polo Nord della Luna. Ma a soli 192 metri dalla superficie, la trasmissione dei dati si è interrotta improvvisamente. Nessun contatto è stato più ristabilito.
Spazio, lander Resilience della società Ispace si schianta sulla Luna, fallito secondo tentativo di allunaggio di navicella spaziale giapponese
Il centro AMSAT-DL di Bochum, in Germania, che monitorava la missione con una grande antenna da 20 metri, ha confermato la perdita del segnale. L’ipotesi più probabile è che la sonda sia precipitata sulla superficie lunare a causa di una discesa troppo veloce, simile a quanto accaduto con Hakuto-R Mission 1, schiantatasi il 26 aprile 2023 con a bordo il rover emiratino Rashid.
Secondo ispace, il malfunzionamento sarebbe legato a un difetto del sistema di rilevamento dell'altitudine, che avrebbe impedito al lander di ricevere in tempo le informazioni necessarie per frenare correttamente l’atterraggio. Un problema, pare, non del tutto risolto dopo il primo insuccesso.
Eppure, il fatto che M2 sia arrivato a meno di 200 metri dal suolo rappresenta un piccolo progresso, lasciando margini di ottimismo per le prossime missioni. L’obiettivo era ambizioso: si trattava del primo tentativo di allunaggio commerciale da parte di una compagnia non statunitense.
La missione era partita il 15 gennaio 2025 da Cape Canaveral, a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9, lo stesso che trasportava il lander Blue Ghost della texana Firefly Aerospace, poi effettivamente atterrato sulla Luna il 2 marzo. La traiettoria di M2 era però più lunga: un flyby lunare il 15 febbraio e una rotta a bassa energia per ridurre il consumo di carburante, prima dell’ingresso in orbita lunare il 7 maggio.
A bordo del lander c’erano diversi esperimenti scientifici, tra cui un rilevatore di radiazioni, strumenti per la produzione di cibo nello spazio e il rover Tenacious, realizzato dalla sede europea di ispace in Lussemburgo, progettato per raccogliere immagini, dati e campioni di regolite. A bordo anche una piccola casa rossa, opera dell’artista svedese Mikael Genberg.
Nonostante il fallimento, l’interesse per l’esplorazione lunare da parte di aziende private resta alto. La NASA e altre agenzie spaziali internazionali continuano a vedere nella collaborazione pubblico-privato una via efficace per ridurre tempi e costi nello sviluppo delle missioni lunari.