Iran, attacco Usa a centrale nucleare Fordow un piano di oltre 15 anni, capo di stato maggiore Caine: “Agenti lo sognavano pure di notte”
Caine ha dichiarato: "Per oltre 15 anni un agente e il suo compagno hanno vissuto e respirato questo singolo obiettivo, Fordow, un elemento cruciale del programma segreto iraniano di armi nucleari”
È stato preparato per oltre 15 anni l’attacco statunitense alla centrale nucleare iraniana di Fordow, colpita domenica scorsa da bombardieri B-2 con bombe anti-bunker. Un’operazione segreta, pianificata nei minimi dettagli da un team ristretto di specialisti, che secondo il capo di stato maggiore “Razin” Caine “sognavano di notte questo obiettivo”.
Attacco Usa a centrale nucleare Fordow un piano di oltre 15 anni, capo di stato maggiore Caine: “Agenti lo sognavano pure di notte”
“È stata l’esplosione più luminosa che avessero mai visto. Sembrava la luce del giorno”. È iniziata con queste parole la conferenza stampa del capo di stato maggiore Caine, che ieri mattina, davanti ai giornalisti riuniti al Pentagono, ha ricostruito passo dopo passo la missione americana contro i siti nucleari iraniani. Un’operazione “frutto di quindici anni di lavoro”, che ha visto protagonisti ingegneri, militari e agenti segreti impegnati per oltre un decennio nella preparazione dell’attacco a Fordow. “Mi scuso in anticipo per la durata dell’intervento”, ha esordito Caine, ma il racconto è stato lungo e dettagliato, anche se non ha fornito dati certi sui danni inflitti né su quanto l’Iran sarà effettivamente rallentato nel suo programma nucleare.
A introdurre il briefing è stato il ministro della Difesa Pete Hegseth, che ha aperto con un attacco frontale alla stampa e un’ode al presidente Trump: “Decimate, annientate, distrutte. Scegliete voi la parola per quello che abbiamo fatto alle capacità nucleari dell’Iran. Grazie a un’azione militare decisa, il presidente Trump ha creato le condizioni per porre fine alla guerra”.
Un’azione coordinata e devastante, sostenuta anche dal capo della CIA John Ratcliffe, che ha parlato di prove "storicamente affidabili" secondo cui "diversi impianti nucleari iraniani chiave sono stati distrutti e dovranno essere ricostruiti nel corso degli anni".
Dichiarazioni che hanno trovato eco anche sul fronte internazionale: Rafael Grossi, direttore generale dell’Aiea, ha confermato ai microfoni di una radio francese che le centrifughe dell’impianto di Fordow “non sono più operative” dopo l’attacco con bombe anti-bunker americane. “Non si è potuto evitare un danno fisico significativo. — ha spiegato — Possiamo pertanto giungere a una conclusione tecnica abbastanza accurata: i danni sono stati enormi”. Quanto durerà il ritardo nel programma nucleare iraniano? “Forse decenni, a seconda del tipo di attività o dell’obiettivo. È vero che con queste capacità ridotte sarà molto più difficile per l’Iran continuare allo stesso ritmo di prima”. Ma, ha precisato Grossi, sarebbe “troppo” dire che il programma sia stato “spazzato via”.
Nel suo acceso intervento, Hegseth ha definito Caine “il mio compagno di missione” e ha aggiunto: “È successa una cosa enorme. Il presidente Trump ha diretto l’operazione militare più complessa e segreta della storia, e si è rivelata un successo clamoroso, che ha portato a un accordo di cessate il fuoco e alla fine della guerra dei 12 giorni. E voi? Tutti presi come siete alla ricerca di scandali, vi perdete momenti storici come il record di reclutamento al Pentagono, nell’esercito, nell’aeronautica e nella marina”.
Caine ha poi offerto un racconto inedito e sorprendente sulla lunga preparazione dell’operazione: “Negli Stati Uniti — ha spiegato — esiste un’organizzazione chiamata Defense Threat Reduction Agency, Dtra, massima esperta mondiale di obiettivi sotterranei in profondità. Nel 2009, un agente è stato portato in un caveau in una località segreta e informato su qualcosa che stava accadendo in Iran. Gli è stato assegnato il compito di studiare questa struttura, e presto è stato raggiunto da un altro membro del team. Per oltre 15 anni, questo agente e il suo compagno hanno vissuto e respirato questo singolo obiettivo, Fordow, un elemento cruciale del programma segreto iraniano di armi nucleari”.
“Sognavano, di notte, questo obiettivo. Non si costruisce un complesso di bunker sotterranei a più livelli con centrifughe e altre attrezzature in montagna per scopi pacifici”, ha aggiunto. I due agenti, ha continuato Caine, non potevano parlare con nessuno del loro lavoro. “Sapevano che all’inizio non avevamo un’arma in grado di colpire e distruggere adeguatamente questo obiettivo. Così iniziarono un percorso di collaborazione con l’industria per sviluppare la GBU-57. Centinaia di test segreti con un unico scopo: distruggere questo obiettivo. E poi, un giorno di giugno del 2025, più di 15 anni dopo l’inizio del lavoro della loro vita, il presidente ha ordinato ai B-2 di colpire e distruggere questo obiettivo”.
Un’esplosione senza precedenti, raccontano i piloti. Una luce più forte del giorno stesso. Le immagini dei test, ha specificato Caine, non mostrano crateri, perché “la distruzione è avvenuta sottoterra”.