Parlamento Iran approva chiusura Stretto di Hormuz: interruzione del passaggio di navi commerciali di petrolio e gnl

Il Parlamento di Teheran ha approvato oggi la chiusura dello stretto di Hormuz, snodo strategico attraverso cui passa un quinto della fornitura globale di petrolio e gas liquido. La decisione esecutiva verrà presa dall'ayatollah Khomenei e dal Consiglio di Stato per la Siurezza

Il Parlamento iraniano ha approvato oggi la chiusura dello stretto di Hormuz, canale cruciale per il commercio di petrolio e gas liquido per tutto il mondo. Per rendere esecutivo l'ordine, manca solamente il via dell'ayatollah Ali Khamenei e del Consiglio Supremo di Stato per la Sicurezza della Repubblica Islamica.

La decisione definitiva potrebbe arrivare in qualsiasi momento e, da lì, la chiusura dello stretto, anche immediata.

L'Iran approva la chiusura dello Stretto di Hormuz: interruzione del passaggio di navi commerciali di petrolio e gas liquido

La prossima mossa sta quindi al Consiglio Supremo di Stato per la Sicurezza e alla Guida Spirituale Khamenei: a loro la decisione finale sulla chiusura dello stretto di Hormuz, già approvata a pieni voti nella giornata di oggi dal Parlamento iraniano.

L'atto non è quindi ancora esecutivo, né certo, ma il politico e comandante delle Guardie Rivoluzionarie Esmail Kosari ha riportato: "Chiudere lo stretto di Hormuz è nella nostra agenda e sarà effettuato quando lo riterremo necessario".

L'Iran non ha mai bloccato il canale, nemmeno nei passati conflitti. Dopo l'attacco statunitense della notte scorsa, però, la decisione sembra sempre più vicina. Hormuz connette il Golfo Persico con il Golfo dell'Oman. Paesi affacciati su quest'ultimo, come Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti sono i maggiori produttori di petrolio al mondo e e tutti trasportano il greggio attraverso lo stretto. In solamente 33 chilomentri di lunghezza, Hormuz è un passaggio cruciale per il commercio energetico globale. La sua chiusura implicherebbe il trasporto su terra di petrolio e gas liquido su tutt'altra strada. Bloccare lo stretto potrebbe significare varie cose: attaccare navi con missili e bombe, detenere navi straniere, lanciare cyber-attacchi alle imbarcazioni oppure mettere mine nel tratto di mare interessato. Le implicazioni sarebbero mondiali: Cina, India, Giappone e parte dell'Unione Europa sarebbero le parti più coinvolte, in quanto dipendenti dalle forniture del Golfo.