Usa, la conferenza stampa di congedo dal governo americano di Musk: "Non è fine del Doge, tornerò presto", Trump: "Sarà sempre con noi"
Il CEO di Tesla abbandona l'incarico federale dopo 130 giorni, come stabilito dalla legge
Si è tenuta l'ultima conferenza stampa da funzionario del governo Usa di Elon Musk. Ad annunciarla fu il presidente Usa Donald Trump: "Tengo una conferenza stampa domani alle 13:30 (ora americana, ndr) con Elon Musk nello Studio Ovale. Questo sarà il suo ultimo giorno, ma non proprio, perché sarà sempre con noi, aiutandoci fino in fondo", ha scritto su Truth. Durante la conferenza, Musk ha commentato così la sua uscita: "Tornerò presto in questo ufficio che è stato molto rinnovato, è molto bello, ha la maestosità che merita". "La mia uscita non è la fine del Doge ma l’inizio. Continuerò a essere un consulente del presidente" ha poi concluso.
Il ceo di Tesla e SpaceX ha annunciato le sue dimissioni dal ruolo di consigliere governativo di punta del presidente Donald Trump, dopo aver guidato il Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) con l’obiettivo di ridurre sprechi e burocrazia. “Poiché il mio mandato come dipendente speciale del governo sta volgendo al termine, vorrei ringraziare il presidente Trump per l’opportunità di ridurre gli sprechi”, ha scritto Musk su X, sottolineando che la missione del DOGE “continuerà a rafforzarsi, diventando uno stile di vita per tutto il governo”. Il miliardario ha raggiunto il limite di 130 giorni previsto per gli incarichi federali.
Musk, miliardario e imprenditore, ha faticato ad adattarsi alle dinamiche di Washington e ha progressivamente ridimensionato le sue ambizioni di taglio delle spese: da 2.000 miliardi di dollari iniziali a soli 150 miliardi. La sua azione ha incontrato forti resistenze interne e tensioni con altri membri dell’amministrazione. Basti ricordare il battibecco con Peter Navarro, il quale lo ha considerato un "assemblatore di auto di cartone, le batterie delle Tesla provengono da Cina e Giappone".
Sebbene il suo incarico fosse sempre stato concepito come temporaneo, Musk aveva già fatto intendere di voler tornare a concentrarsi su Tesla e SpaceX. Tuttavia, l’amministrazione non aveva mai chiarito quando esattamente avrebbe lasciato la guida del dipartimento.
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Bessent ha criticato il patron di Tesla per aver "promesso troppo e mantenuto troppo poco" in relazione ai tagli al bilancio promessi dal Dipartimento DOGE a suo carico, dall'altra parte Elon Musk ha replicato: "Sei un agente di Soros" ed ha accusato Bessent di aver gestito un "hedge fund fallito".
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Il dissenso nasce in seno al cosiddetto “One Big, Beautiful Bill Act”, il maxi-provvedimento economico approvato la scorsa settimana dalla Camera dei Rappresentanti e ora al vaglio del Senato. Il disegno di legge, considerato il perno dell’agenda interna di Trump, prevede generosi sgravi fiscali e tagli alla spesa, ma secondo molti osservatori – e ora anche secondo Musk – comporterebbe un’esplosione del deficit federale.
"Sono rimasto deluso nel vedere il massiccio disegno di legge sulla spesa, francamente, che aumenta il deficit di bilancio, invece di ridurlo, e mina il lavoro che il team DOGE sta facendo", ha dichiarato Musk in un’intervista.