Il 94% degli italiani è contro Zelensky e l'invio di armi in Ucraina: il risultato del sondaggio del GdI è netto

Questo esito smentisce una raccolta di commenti degli utenti sui social effettuata negli ultimi giorni, secondo cui il 73% del sentiment online relativo a Zelensky sarebbe positivo, mentre l’88% dei commenti e post relativi a Trump esprimerebbe giudizi negativi, soprattutto dopo lo scontro fra Zelensky e Trump alla Casa Bianca durante l'incontro per l'accordo sulle terre rare

Il 94% degli italiani è contro Zelensky e l'invio di armi in Ucraina, è quanto emerge da un sondaggio lanciato da Il Giornale d'Italia il 21 febbraio 2025 e che aveva per oggetto la seguente domanda: "Il Governo Meloni ha fatto bene o male ad inviare oltre 3 miliardi di aiuti all'Ucraina?".

Il 94% degli italiani è contro Zelensky e l'invio di armi in Ucraina

Abbiamo chiesto ai nostri lettori se il Governo italiano abbia fatto male o bene o male ad inviare armi e aiuti in Ucraina e il risultato del sondaggio è netto: su un totale di 33.511 votanti, secondo il 94% dei partecipanti ha fatto male.

Questo esito smentisce una raccolta di commenti degli utenti sui social effettuata da Vis Factor secondo cui il 73% del sentiment online relativo a Zelensky sarebbe positivo, mentre l’88% dei commenti e post relativi a Trump esprimerebbe giudizi negativi, soprattutto dopo lo scontro fra Zelensky e Trump alla Casa Bianca durante l'incontro per l'accordo sulle terre rare.

Tuttavia proprio dopo quello scontro, in molti online avevano commentato parlando di "inadeguatezza di Zelensky", accusandolo peraltro di "non volere la pace". Stessa opinione espressa da Trump, il quale durante la lite aveva detto al Presidente ucraino: "Giochi con la terza guerra mondiale", aggiungendo dopo averlo "cacciato": "Torni quando vuole la pace".

Anche il nostro sondaggio non è statisticamente rappresentativo e pesato sulla popolazione totale italiana, ma esprime una netto orientamento che ha alla base il rifiuto degli italiani ad alimentare una guerra originata dagli Stati Uniti e dalla Nato contro un Paese a noi geograficamente vicino, la Russia, che dà petrolio e grano all'Italia e all'Europa. Guerra che ha tra le varie conseguenze quella dello stop alle forniture di gas russo verso l'Europa con un aumento delle bollette di oltre il 280% dallo scoppio del conflitto, del 44% da inizio anno.

Dal 2022, anno in cui è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina, il Governo Meloni ha inviato a Kiev armi per un valore di oltre 3 miliardi di euro, decisione presa seguendo quello che da molti è stato definito il "ricatto" di Ursula von der Leyen e Mario Draghi, il quale nel momento di convincere gli italiani che fosse la strategia giusta aveva "chiesto": "Volete la pace o i condizionatori?".

A distanza di tre anni e nonostante le misure di assistenza fornite all'Ucraina non solo dall'Italia, ma da molti altri Paesi fra i quali quelli dell'Unione Europea e gli Usa, il Paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky è quasi alla sconfitta finale. Peraltro non siede nemmeno al tavolo delle trattative, che vede come protagonisti solo Usa e Russia, ossia Donald Trump e Vladimir Putin. Anche l'Europa è esclusa dai negoziati e il perché è stato spiegato dall’inviato speciale di Trump per le trattative con Mosca, Keith Kellogg: "L'Ue si oppone ai negoziati di pace, rifiuta la diplomazia e si è assoggettata diventando irrilevante".

In molti ritengono che, sin dall'inizio della guerra, sarebbe stato opportuno aprire un tavolo diplomatico e mantenere i rapporti con la Russia, anziché disporre un continuativo invio massiccio di armi che, stando ai numeri, si è rivelato non determinante. Nel corso dei mesi, infatti, le perdite in Ucraina in termini di terre e di soldati aumentavano sempre di più.

Per quanto riguarda gli aiuti inviati dall'Italia a Kiev, nel 2022 sono stati stanziati 390 milioni di euro per misure di assistenza a favore dell’Ucraina previste dall’European Peace Facility, proseguendo nel 2023 e negli anni successivi fino a superare i 3 miliardi di euro. L’Italia ha fornito all’Ucraina anche il sistema di difesa aerea e antimissile “Samp-T” dal valore di 500 milioni di euro. Somma alla quale bisogna aggiungere il costo dei 32 missili Aster30 di cui è equipaggiato, i quali hanno un costo di 2 milioni l’uno.