Spagna, dopo alluvione a Valencia allerta massima a Barcellona, bufera per "allarme lanciato con 11 ore di ritardo"

Le testimonianze: "Eravamo intrappolati come topi, uno tzunami di fango"

L'alluvione a Valencia, in Spagna, è stata violentissima e, mentre il bilancio dei dispersi aumenta di ora in ora, scatta l'allerta massima a Barcellona. In sole 8 ore si sono registrati oltre 400 millimetri di acqua, ossia la media di acqua che di solito, in quelle zone, si calcola in un intero anno. Ma la tragedia poteva essere evitata o quantomeno arginata? E' ciò che pensano molti cittadini che ora sono in rivolta contro il governatore di Valencia, Carlos Mazón, accusato di aver sottovalutato la portata dell'alluvione per tutta la giornata. In Spagna infatti è scoppiata la polemica per i ritardi con cui sarebbe stato inviato il messaggio per l'allerta, arrivato sui cellulari degli abitanti oltre 11 ore dopo le prime inondazioni.

Spagna, dopo alluvione a Valencia allerta massima a Barcellona

Sono oltre 100 le persone morte a causa dell'alluvione e non è possibile quantificare il numero dei dispersi. Gli sfollati sono oltre 120mila e sono incalcolabili i danni provocati dalle inondazioni torrenziali che hanno colpito soprattutto le regioni spagnole di Valencia e Castilla-La Mancha. Ora la tempesta sembra destinata a spostarsi verso Barcellona dove è scattata l'allerta massima.

Il governo spagnolo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e ha spiegato che attualmente "non può fornire dati ufficiali sui dispersi". "Ciò dimostra la tremenda grandezza di questa tragedia", ha affermato il ministro per le Politiche Territoriali, Ángel Víctor Torres, dopo una riunione dell'unità di crisi attivata per gestire l'emergenza.

Le operazioni di soccorso proseguono nel sud e nell'est del Paese, ma sono ostacolate da linee elettriche abbattute che hanno interrotto l'erogazione di elettricità, nonché da reti telefoniche crollate e strade che rimangono impraticabili. La Comunità di Valencia ha attivato un numero telefonico per segnalare familiari di cui non si hanno notizie (900365112).

Ventidue ore a fuggire dall'acqua "che saliva inesorabilmente, era ovunque, ci circondava", hanno detto alcuni testimoni dicendo di essersi sentiti "intrappolati come topi". C'è chi definisce quanto accaduto come uno "tzunami di fango". Le piogge torrenziali sarebbero state provocate dalla Dana, il fenomeno meteorologico caratterizzato da forti piogge e venti, che si è abbattuto nelle ultime 48 ore sulla Spagna. Tuttavia c'è chi ritiene che dietro ad una alluvione così violenta, che ha provocato una quantità di acqua che di solito si ha in un intero anno, possano esserci fenomeni artificiali come quello del cloud seeding. In posti come la Spagna sono insoliti fenomeni così violenti ma che, esattamente come accaduto in Italia negli ultimi anni e anche a Dubai (dove il cloud seeding è stato confermato dal governo stesso) sono sempre più frequenti.

Alluvione a Valencia, bufera sul governatore: "Allerta con 11 ore di ritardo"

Il bilancio dei morti e dei dispersi si aggrava di ora in ora e adesso è scoppiata la polemica politica sulla gestione dell'emergenza da parte del presidente della regione di Valencia, il popolare Carlos Mazón, accusato di aver sottovalutato la portata dell'alluvione per tutta la giornata. Al centro delle critiche i ritardi dell'amministrazione nel comunicare alla popolazione cosa fare per mettersi in salvo. Un primo allarme "rosso" è stato lanciato ieri, 29 ottobre 2024, alle ore 7 da parte dell'autorità meteo nazionale (Aemet). Ma solo 11 ore dopo, esattamente alle 20,03, quando tutta la zona era già travolta dell'inondazione, è arrivata sui cellulari dei residenti l'invito urgente della Protezione civile a non muoversi in tutta la provincia. Eppure il primo messaggio era già chiarissimo: il meteo parlava di un rischio meteorologico estremo con "fenomeni non abituali di intensità eccezionale e un rischio molto alto per la popolazione". Parole che sarebbero state ignorate. In quel momento Monzon era a una iniziativa di promozione turistica.

Gabriel Rufián, portavoce al Congresso di Esquerra, è convinto che la tragedia si sarebbe potuta evitare o arginare: "Quello che è successo era sicuramente inevitabile, ma c’è gente che è morta perché andava a lavorare e gente che è morta perché mancano le unità di soccorso degne di questo nome e ben equipaggiate".