Bombardamenti aerei nel sud del Libano, raid Idf causano 700 morti in 72 ore, segretario Onu Guterres: "Paese sull’orlo del baratro"
Cresce il bilancio delle vittime in Libano, mentre prosegue l’esodo di massa dei civili: oltre 100 mila sfollati in pochi giorni, intanto Netanyahu frena i negoziati per una tregua
Continuano i bombardamenti aerei di Israele nel sud del Libano: i raid Idf hanno provocato più di 700 morti in 72 ore, 81 nelle ultime 24. Per questo, nella notte il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha dichiarato che "l’inferno si sta scatenando in Libano. Il paese è sull’orlo del baratro. Lunedì è stato il giorno più sanguinoso in Libano in una generazione". Mentre le centinaia di morti causate in pochi giorni dall’offensiva israeliana sembrano aver risvegliato la diplomazia occidentale, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è già arrivato a New York. Da ieri proprio gli Stati Uniti, con l’aiuto degli alleati europei (sopratutto la Francia), stavano lavorando per arrivare ad una rapida tregua temporanea di 3 settimane tra Israele e Hezbollah, ma Netanyahu ha fermato tutto: "Notizia errata, andiamo avanti", ha dichiarato il primo ministro israeliano. I numeri dei civili coinvolti nei bombardamenti dell'Idf non eguagliano nemmeno l’ultima guerra del Libano del 2006, durante la quale, in un mese furono uccise 1.200 persone. Ma la pressione dello 'Stato ebraico' non accenna a diminuire: si avvicina ormai a 100 mila il numero di persone costrette a fuggire dalle proprie case nel sud del Paese da lunedì scorso, in appena 4 giorni. Lo riferisce la Bbc britannica citando i dati aggiornati diffusi dal ministro dell’Interno libanese, Bassam Mawlawi. Il ministro ha detto che al momento si contano 70.100 sfollati interni, alloggiati in 535 ricoveri di fortuna, e 27.000 profughi scappati oltre confine, la metà dei quali risultano essere cittadini siriani residenti in Libano tornati in patria nella confinante Siria.
Si continua a morire in Libano, in Siria e a Gaza
In Medio Oriente si continua a morire: il ministero della Salute libanese ha comunicato che nelle ultime 24 ore Israele ha ucciso 81 persone e ne ha ferite 403. In totale, ha reso noto il governo di Beirut, le vittime sono più di 1.500 dall’inizio degli scontri al confine con lo Stato ebraico circa un anno fa, ovvero dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre. Gli attacchi sono ancora in corso, con le Idf che dichiarano di aver colpito infrastrutture dell’organizzazione islamista tra la Siria e il Libano. Il Partito di Dio, invece, sostiene di aver preso di mira i complessi industriali militari israeliani a nord di Haifa e oggi un missile balistico Qader-1 è stato lanciato verso Tel Aviv ed ha raggiunto l’area per la prima volta, mirando al quartier generale del Mossad, ma è stato intercettato e distrutto senza fare danni. Le Idf hanno risposto con ulteriori attacchi nella periferia meridionale di Beirut, confermando di aver eliminato nel raid il comandante della divisione aerea di Hezbollah, responsabile anche dei droni dell’organizzazione sciita, Muhammad Hussein Sorour (noto anche con il nome di battaglia di Abu Saleh). Tuttavia, pensare che si tratti di operazioni mirate a colpire esclusivamente obiettivi militari sarebbe un errore: sempre secondo il ministero della Salute libanese, il numero delle vittime degli attacchi aerei israeliani di oggi è salito a 26. Il ministero dell’informazione del paese, invece, afferma che 3 missili lanciati da un jet israeliano hanno centrato e distrutto una palazzina nel quartiere di Jamus, poco lontano dalla moschea al Qaem: la stessa zona interessata dai raid di venerdì scorso e dove è stato ucciso un alto comandante di Hezbollah assieme ad una cinquantina di civili. Venti persone sono state uccise a Younine, nel nord-est del Libano, di cui 19 siriani. Tre nelle città del distretto di Tiro. Una vittima è segnalata a Qana, nel Libano meridionale, e due a Cadmo. Secondo il dicastero del Paese dei cedri, nella valle del Bekaa un raid ha distrutto un edificio di tre piani causando la morte di 8 persone, tra cui donne e bambini. Decine di feriti sono stati evacuati verso gli ospedali della regione dalla Croce Rossa libanese e dalla Protezione Civile. I raid in Libano, non fermano l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza: almeno 15 persone sono state uccise in un attacco di Tel Aviv alla scuola Hafsa al-Faluja di Jabalia, riporta Al Jazeera. Anche in questo caso, tra le vittime ci sono donne e bambini.