Israele vota legge contro creazione Stato di Palestina, Abu Mazen, presidente dell'Anp: "Così non ci può essere pace, anche Usa responsabili"
A pochi giorni dall'incontro di Benjamin Netanyahu con il presidente Joe Biden, Israele non manca di ribadire la sua posizione. La Palestina protesta e accusa Israele di ignorare gli accordi di Oslo
Israele ha votato contro la creazione dello Stato di Palestina, a pochi giorni dal discorso del premier israeliano alla Casa Bianca, previsto per il 24 luglio. Abu Mazen, il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, non ha fatto attendere il suo parere: senza uno stato palestinese non si può raggiungere la pace.
Israele vota una legge contro la creazione dello Stato di Palestina, 68 voti a favore contro 9 contrari
Questa mattina la Knesset, il parlamento di Israele, ha approvato una legge che vieta la creazione di uno Stato palestinese. La risoluzione, promossa dal primo ministro Benjamin Netanyahu, è stata votata con una maggioranza di 68 voti contro 9. Il consenso arriva sia dai partiti della coalizione del premier, sia da quelli di destra all’opposizione, e ha inoltre guadagnato il sostegno del partito centrista di Benny Gantz, Unità nazionale. A esporsi contrari, il partito arabo di Ràam, i laburisti e la coalizione di sinistra Hadash-Tàal. I liberali del partito Yesh Atid, guidato da Yair Lapid, si sono invece astenuti lasciando lìaula prima della votazione, sebbene si fossero detti favorevoli alla cosiddetta soluzione dei due Stati.
Il testo della risoluzione recita: "Uno Stato palestinese nel cuore di Israele costituirebbe una minaccia esistenziale per Israele e i suoi cittadini, perpetuerebbe il conflitto israelo-palestinese e destabilizzerebbe la regione", e aggiunge che "sarà solo questione di tempo prima che Hamas prenderà il potere trasformandolo in uno Stato terrorista". Afferma quindi che la Knesset è "fortemente contraria alla formazione di uno Stato a ovest della Giordania".
L’approvazione della legge arriva a pochi giorni dalla partenza del primo ministro Netanyahu verso la Casa Bianca. Il prossimo 22 luglio, il premier israeliano incontrerà il Presidente Statunitense Joe Biden e il 24 terrà un discorso al Congresso. Nota la posizione della presidenza Usa a favore della creazione di uno stato palestinese all'interno dalla Soluzione dei due Stati. Inoltre, la risoluzione israeliana arriva in seguito all’annuncio del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di nuovi Paesi, tra cui Spagna, Norvegia e Irlanda.
Abu Mazen, presidente dell'Anp: "Israele vuole gettare l'intera regione dell'abisso, anche Usa responsabili"
Immediata la risposta palestinese all'annuncio israeliano. Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Abu Mazen, ha commentato in risposta alla decisione della Knesset: "Non c'è pace né sicurezza per nessuno senza l'istituzione di uno Stato palestinese in conformità con la legge internazionale". E ha poi aggiunto: "Queste decisioni confermano l'insistenza di Israele e della sua coalizione di governo nel voler gettare l'intera regione nell'abisso". Infine, non si è trattenuto dall'accusare gli Usa, ritenuti "responsabili a causa della loro parzialità e del loro sostegno illimitato" a Israele. Alla voce di Mazen si è unita quella di Mustafa Barghouti, il leader dell'Iniziativa nazionale palestinese, che ha scritto su X: "La decisione della Knesset è una condanna a morte degli Accordi di Oslo", ovvero di quell'intesa del 1993 che si proponeva di tracciare un percorso per la creazione di uno Stato di Palestina, al fine di terminare le ostilità e di permettere la coesistenza pacifica tra "due popoli in due Stati".