Ilaria Salis ringrazia il presidente Mattarella: "Ha chiamato mio padre in prima persona, contenta del suo coinvolgimento"
La donna è in carcere da più di 13 mesi a Budapest: avrebbe partecipato a due aggressioni nei confronti di militanti di estrema destra
"Sono molto contenta, ringrazio davvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi ha molto impressionato che abbia telefonato proprio lui in prima persona e che lo abbia fatto con questa rapidità. Lo ringrazio davvero tanto per il suo coinvolgimento": sono queste le parole usate da Ilaria Salis, su cui pende una richiesta di 11 anni di carcere per un'aggressione a due neofascisti ripresa da un video e avvenuta in Ungheria nel febbraio del 2023 compiute da esponenti di estrema sinistra e membri della cosiddetta "banda del martello".Parole usate per ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver chiamato suo padre Roberto sabato per esprimere la sua vicinanza. A riferire il messaggio di ringraziamento della Salis è suo padre che dice che la figlia è rimasta "impressionata" dalla telefonata in prima persona del Capo dello Stato.
Giovedì scorso la richiesta respinta dei domiciliari
Una telefonata che è arrivata dopo l'udienza di giovedì scorso in cui il giudice ha rifiutato il passaggio agli arresti domiciliari. La donna resta così in carcere da più di 13 mesi in Ungheria, a Budapest, con l'accusa di aver partecipato a due aggressioni nei confronti di militanti di estrema destra. Roberto Salis ha spiegato che "Ilaria sta bene e, si sta riprendendo" dopo l'udienza di giovedì scorso quando è stata respinta la richiesta di passare ai domiciliari avanzata dai suoi legali. "E' stata una brutta botta - ha proseguito il padre della 39enne docente milanese - perché ci contava molto ma ha un piglio abbastanza forte e non ho dubbi che sopporterà bene questa prova di resistenza".
L'ipotesi della candidatura per farle ottenere l'immunità
Adesso si attende l'esito dell'appello presentato contro la mancata concessione dei domiciliari che, come spiega ancora il padre di Ilaria Salis, "se non altro verrà giudicato da un'altra corte e non sarà più nelle mani del giudice Jozsef Sós che ha un evidente pregiudizio nei confronti di Ilaria e che in Italia sarebbe già stato ricusato". Ma, intanto, la vicinanza di Mattarella fa discutere anche in merito alle ipotesi avanzate dal centrosinistra di candidare la Salis alle europee, mossa che potrebbe farle ottenere l'immunità in caso di elezione in base al protocollo entrato in vigore nel 2004 che ha stabilito che i parlamentari che si trovano sul territorio di un altro Stato membro non possono "essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari". "Non so cosa comporti di preciso la sua candidatura - ha detto l'ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti - ma se le è utile, perché no?". Dal canto suo la premier Giorgia Meloni aveva già chiarito che "i Governi non entrano nei processi" auspicando che la Salis possa "dimostrare la sua innocenza ed estraneità alla cosiddetta banda del martello". Il premier ungherese Viktor Orban ha più volte sottolineato che "la magistratura in Ungheria è autonoma" e che "la misura a cui è sottoposta Ilaria Salis è commisurata alla gravità dei fatti di cui è accusata".