Scioglimento comune Bari, Decaro sulla foto con la sorella e la nipote del boss Capriati: "Donne estranee alle attività del clan"

Il sindaco di Bari Antonio Decaro è di nuovo al centro delle polemiche dopo il caso del possibile scioglimento del comune di Bari per infiltrazioni mafiose. Questa volta è una foto 'incriminata' ad alzare il polverone mediatico sul suo conto.

La foto in questione lo ritrae in compagnia di Elizabeth Capriati e Annalisa Milzi, corrispettivamente sorella e nipote del boss di Bari Vecchia Antonio Capriati, attualmente ergastolano. Sotto alla foto è presente un commento di un altro dei Capriati, Vincent che afferma: "Roba nostra".

Dopo la smentita sull'aneddoto di Michele Emiliano, Presidente di Regione Puglia, che ha raccontato di aver fatto visita oltre 20 anni fa insieme al sindaco - allora assessore - a casa di un'altra sorella di Capriati per dirle che "questo ingegnere è assessore mio e deve lavorare. Quindi, se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido", Decaro si è svegliato questa mattina con il suo volto in prima pagina.

Foto Decaro e Capriati, il sindaco: "Donne estranee alla malavita"

Decaro spiega il retroscena di quella foto con una diretta su Facebook, in cui addirittura afferma di averci messo diverso tempo per riconoscere le due signore abbracciate a lui nella foto.

"Stamattina mi sono svegliato e ho trovato la mia faccia su alcuni giornali nazionali accostati al termine mafia, mi sono chiesto chi fossero le due donne nella foto e ho contattato le persone con cui ho lavorato sull'antimafia sociale e sul contrasto alla criminalità organizzata.

L'ex comandante dei carabinieri di Bari Vecchia e poi l'ex dirigente della polizia di Stato e abbiamo avuto difficoltà a capire chi fossero. Ho chiamato quindi il parroco della cattedrale e abbiamo capito che sono due parenti del boss Capriati ma non hanno nulla a che fare con il resto della famiglia".

Decaro poi spiega che la donna anziana, Elizabeth, "sarebbe estranea agli affari illeciti del clan". "A me - ha aggiunto - è dispiaciuto finire in una foto dove vengo accostato alla mafia ma immagino anche la difficoltà di queste persone che non c'entrano nulla. Don Franco (il parroco della cattedrale, ndr) mi ha detto che una signora ha sposato un uomo con il quale gestisce un negozio, la figlia della signora invece ha sposato uno scrittore e insieme frequentano la parrocchia.

A me dispiace ma io ho le spalle larghe, queste due persone non c'entrano nulla. Non vedo perché si debbano ritrovare in una foto solo perché hanno chiesto al sindaco di fare una foto davanti a loro negozio, come mi capita ogni giorno decide di volte".