Israele, laburisti sfiduciano Netanyahu per gestione ostaggi, Borrell: "Vogliono uccidere tutti i palestinesi? Odio per generazioni"
Secondo Borrell le azioni dell'esercito israeliano potrebbero innescare una scia d'odio capace di prolungarsi per decine di anni
La sensazione che filtra da Gaza è che la pazienza da parte delle istituzioni locali e mondiali sia finita. Dopo la pubblicazione da parte dell'Onu del numero di morti palestinesi e i risultati sulla gestione degli ostaggi da parte del governo Netanyahu, in Israele qualcosa è cambiato. Nei giorni scorsi ci sono state diverse proteste nel Paese da parte delle famiglie che ancora sperano di vedere i propri parenti tornare a casa dopo i rapimenti durante il rave dello scorso 7 ottobre, mentre sul fronte della politica i laburisti israeliani presenteranno nelle prossime ore una mozione di sfiducia verso il governo. La prima dall'inizio del conflitto. Questo mentre da fuori si chiede a gran voce un cessate il fuoco e che venga presa in considerazione la soluzione dei due stati.
Laburisti israeliani sfiduciano governo per gestione ostaggi
La decisione dei laburisti nasce per via “del fallimento" di Benyamin Netanyahu "nel riportare a casa gli ostaggi” trattenuti da Hamas a Gaza. Il partito, quindi, 4 seggi su 120, presenterà in giornata la mozione di sfiducia. "Il governo non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro”, aggiungono i laburisti - guidati da Merav Michaeli. I laburisti inoltre hanno detto di attendersi che i partiti di opposizione “sostengano la mozione di sfiducia”, anche se le possibilità che questa passi sono scarsissime.
Borrell: “Quando sarà che i troppi morti a Gaza saranno troppi?”
Anche Josep Borrell, Alto rappresentante Ue, sembra aver perso la pazienza. "Quando troppi morti a Gaza saranno troppi?" si è chiesto, alludendo al fatto che il conflitto tra Israele e Hamas stia andando fuori controllo. "La situazione umanitaria a Gaza, non potrebbe essere peggiore, non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Non è il modo di condurre un'operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre", aggiunge il rappresentante europeo. "D'ora in poi si deve parlare di soluzione a due stati e non processo di pace, le parole sono importanti", spiega Josep Borrell arrivando al consiglio affari esteri. "So che Israele non è d'accordo ma è inaccettabile, come ha detto il segretario generale dell'Onu. Quindi dobbiamo discutere. Qual è la loro soluzione? Cacciare la gente da Gaza? Ucciderli tutti? Israele sta suscitando odio per generazioni. Hamas è uno degli ostacoli alla soluzione a due stati, ma non il solo. Dobbiamo lavorare con il mondo arabo e discutere fra noi gli approcci per ottenere passi avanti".
Netanyahu respinge le condizioni di quei “mostri” di Hamas sulla liberazione degli ostaggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non accetterà la proposta di Hamas, l'organizzazione terroristica che controlla la Striscia di Gaza, di porre fine alla guerra. “Ci lavoro 24 ore su 24 ma sia chiaro: rifiuto apertamente le condizioni di resa di quei mostri di Hamas”. Secondo il primo ministro, Hamas aveva chiesto la fine delle ostilità, il rilascio dei prigionieri palestinesi e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. In cambio, si impegnerebbe a rilasciare gli ostaggi israeliani presi il 7 ottobre. “Se accettassimo questo, i nostri soldati sarebbero caduti per niente e non saremmo in grado di garantire la sicurezza dei nostri cittadini”, continua Netanyahu.