“Morte Prigozhin autorizzata dal numero 2 di Putin Patrushev”, la rivelazione dagli Usa. Il Cremlino: “Pulp fiction”
Secondo il “Wall Street Journal” l’ex leader del gruppo Wagner meritava una punizione per l’insurrezione. La replica di Dmitry Peskov
“Il braccio di destro di Putin ha fatto fuori Prigozhin”. Si intitola così l’articolo del Wall Street Journal che ricostruisce come il segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev, “principale alleato del leader russo da decenni, abbia messo in moto l’assassinio dell’ammutinato capo delle forze mercenarie Wagner”.
Prigozhin ed altri comandanti di Wagner sono rimasti uccisi lo scorso agosto nell’esplosione dell’aereo a bordo del quale viaggiavano. E secondo le fonti del Wsj, una piccola bomba era stata posizionata sotto l’ala dell’aereo di Prigozhin mentre il velivolo aspettava il momento del decollo sulla pista dell’aeroporto di Mosca.
L’incidente è avvenuto due mesi dopo che, a seguito delle crescenti tensioni tra le forze di Wagner, diventate parte essenziale dell’offensiva in Ucraina, e il ministero della Difesa, Prigozhin era stato protagonista di un tentativo di ammutinamento, la cosiddetta “marcia della giustizia” delle sue forze verso Mosca, che si era fermata quando Alexander Lukashenko era riuscito a chiudere un accordo con i ribelli che permetteva il trasferimento delle forze di Wagner in Bielorussia e garantiva un’apparente immunità a Prigozhin.
“Morte Prigozhin autorizzata dal numero 2 di Putin Patrushev”, la rivelazione dagli Usa. Il Cremlino: “Pulp fiction”
Secondo le fonti citate dal Wsj, Patrushev, uno dei più stretti confidenti di Putin, considerava da tempo il leader di Wagner una minaccia, ben prima della ribellione dello scorso giugno. Patrushev - è la ricostruzione del quotidiano americano - avrebbe visto come il fumo negli occhi le aperte critiche che Prigozhin si permetteva di fare ai vertici militari russi ed era preoccupato per il fatto che Wagner stesse assumendo una posizione di eccessivo potere.
Dmitry Peskov: “Ultimamente il Wall Street Journal si è appassionato alla produzione di Pulp fiction”
Così dopo la fallita ribellione di giugno, Patrushev - che il Wsj descrive come il secondo uomo più potente in Russia dopo Putin - avrebbe stabilito che l’insurrezionista doveva essere punito. E avrebbe messo in moto il piano per eliminarlo. Piano al quale Putin “non si sarebbe opposto”, rivelano ancora le fonti del giornale.
All’articolo del giornale americano il Cremlino ha replicato accusandolo di pubblicare “Pulp fiction”. “Ultimamente, purtroppo, il Wall Street Journal si è appassionato alla produzione di Pulp fiction”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov.