Elezioni presidenziali Russia 2024, Peskov apre ad un nuovo presidente: “Sarà uguale a Putin”, la voce nei corridoi del deep state: "Non si ricandiderà, è morto ed è stato ibernato"
Aumentano le voci sulla possibile morte di Putin: dopo il post anonimo che ne annunciava il decesso il 26 ottobre scorso, sono ora le parole degli alti funzionari Peskov e Patrushev a sollevare qualche domanda
Monta l'attenzione per le elezioni presidenziali in Russia del 2024, mentre lentamente, ma con costanza, si moltiplicano voci sul fatto che Putin potrebbe essere morto. Corollario a questa ipotesi, il fatto che il corpo dell'uomo forte di Mosca sarebbe stato ibernato con un'operazione di criogenesi top secret. A dare adito alla teoria del decesso, smentita ufficialmente dal Cremlino, vari elementi, tra cui le parole del portavoce ufficiale dello "zar", Peskov, che per la prima volta apre alla possibilità che a candidarsi al "trono di Russia" tra alcuni mesi sia una persona diversa dal presidente in carica (seppur, specifica, continuatore della sua linea politica), e quelle dell'ex direttore dei servizi d'intelligence (Fsb) Patrushev, che durante un discorso pubblico, considerato molto strano da numerosi osservatori, si è più volte riferito a Putin al passato. Non manca di insospettire, poi, il fatto che da settimane l'uomo forte di Mosca non si mostri davanti una telecamera. Almeno da quando, a fine ottobre, un post anonimo su Telegram ne aveva indicato la morte per cancro. Post immediatamente bollato come fake news dallo stesso Peskov.
Elezioni presidenziali in Russia 2024, dubbi sul fatto che Putin sia morto
Mancano pochi mesi alle elezioni presidenziali del 2024 in Russia ma, nonostante la maggior parte degli osservatori internazionali ritenga la ricandidatura di Putin un fatto scontato, da parte dello "zar" non è ancora arrivata alcuna conferma ufficiale riguardo alla presentazione per un nuovo mandato. Non solo, aumentano le voci secondo cui dall'anno prossimo la Federazione potrebbe avere un nuovo leader, non semplicemente per il ritiro del presidente in carica, ma perchè lo il Capo dello Stato potrebbe essere morto.
A sostenere questa tesi nessuna notizia confermata, ma una catena di indizi che da alcune settimane accendono l'interesse (ed il timore, visto il grande punto di domanda che rappresenterebbe una Russia dopo più di 20 anni improvvisamente senza Putin al timone) di numerose cancellerie. Innanzitutto, il post comparso a fine ottobre su Telegram, nel quale si annunciava la morte del presidente della Federazione a causa di un cancro. Post immediatamente derubricato a fake news da parte del Cremlino, e la cui notizia era durata appena poche ore.
Le affermazioni degli alti funzionari russi
Nei giorni seguenti, però, altri elementi si sono sommati a sostenere l'ipotesi. Durante una conferenza del 9 novembre, il segretario del Consiglio di Sicurezza russo, ed ex direttore dell'Fsb, Nikolai Patrushev, ha tenuto uno "strano" discorso nel quale ha più volte parlato dello "zar" riferendosi di lui al passato: "È stato un grande leader, conosceva bene i problemi della Russia, aveva un chiaro programma per lo sviluppo del nostro Paese, aveva compreso e coscienziosamente assunto il peso delle responsabilità della salvezza della patria". Frasi pronunciate indossando, tra l'altro, un abito completamente nero. "Come se fosse in lutto", ha commentato qualcuno.
Nella giornata di venerdì 17 novembre, poi, un altro discorso, questa volta pronunciato dal portavoce del Cremlino Peskov, considerato in assoluto uno degli uomini più vicini al presidente. Durante un'intervista con la televisione scolastica russa MGIMO, Peskov ha infatti affermato che il prossimo leader del Paese dovrebbe essere "uguale a Putin". Dopo aver ricevuto la richiesta di spiegare cosa intendesse, ha aggiunto "anche diverso, ma uguale". Secondo molti commentatori, un modo non troppo implicito per ammettere, per la prima volta, la possibilità che un'altra persona diversa da Putin potrebbe essere eletta l'anno prossimo, seppur con la medesima linea politica del presidente.
Indizi, appunto, che mostrerebbero però la preparazione degli apparati russi alla possibilità di un cambio, dopo decenni, nella cabina di regia della Federazione, e che non mancano, proprio per la misteriosità con cui il tema sembra essere affrontato, di accendere qualche dubbio sullo stato di salute di Putin. Aumentano, come detto, le voci sulla morte, e non manca chi già parla di ibernazione e criogenesi top secret.