Vox, dal trionfo alle comunali di Valencia e Siviglia al tonfo delle politiche spagnole. Persi 19 seggi su 52, il leader Abascal rischia il posto

La sigla dell’estrema destra non è riuscita a replicare i risultati delle amministrative, restando con 33 deputati


Dal trionfo al tonfo. Alle amministrative dello scorso 28 maggio la destra radicale di Vox, insieme col Partito popolare, aveva spazzato via i socialisti da Valencia e Siviglia, costringendo il premier spagnolo Pedro Sánchez, leader del Psoe, a indire le elezioni anticipate. E proprio alle politiche della scorsa domenica l’ultradestra ha fatto fiasco, perdendo 19 seggi su 52. Secondo la stampa spagnola, Santiago Abascal, leader di Vox, è finito sulla graticola. E potrebbe rischiare il posto.

Abascal: “Non capisco perché gli spagnoli abbiano votato Sánchez”

Abascal ha attaccato proprio il candidato del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo, accusandolo di aver contribuito a “demonizzare Vox” e di aver così fatto fallire “l’alternativa di governo”. Abascal non ha fatto autocritica, ma ha accusato i media e la stampa di aver creato un clima intorno a Vox che avrebbe reso qualsiasi risultato “eroico”. “È un giorno di preoccupazione perché non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di cacciare Pedro Sánchez dal Moncloa Palace”, ha spiegato Abascal. “Non capisco perché le persone lo abbiano votato. Ho una notizia molto brutta: Pedro Sánchez, pur avendo perso, può bloccare la nomina del leader popolare Feijoo ed essere nominato lui con l'appoggio del comunismo, del separatismo golpista e del terrorismo. La chiave è in mano ai partiti dei Paesi Baschi e della Catalogna e sommando quelli di sinistra, i nazionalisti e i separatisti delle regioni, avranno 52 seggi in più rispetto ai partiti di destra. Il resto della Spagna ha votato per la destra, ma queste due regioni decidono, quindi non c'è niente che possiamo fare. Alla luce del risultato delle elezioni politiche spagnole Vox è pronta sia a sostenere un governo guidato dal Partito popolare sia a stare all’opposizione”.

Vox, dalla fondazione nel 2013 alla nostalgia per il franchismo

Vox è un partito di estrema destra nato nel 2013 che non nasconde una certa nostalgia dell’epoca della dittatura di Francisco Franco: propone valori nazionalisti (in risposta all’indipendentismo di sinistra di alcune regioni spagnole) e ha impostato anche questa campagna elettorale sul rifiuto delle politiche progressiste del governo sui temi di genere e su ripetuti allarmi sul tema dell’immigrazione. Ma non è bastato per fare il risultato che il partito si augurava. Anzi.