Meloni sul Consiglio Europeo: "Invito Macron a Zelensky? Errore politico. Vittoria su migranti e fondi"
Giorgia Meloni in conferenza stampa sulle decisioni del Consiglio Europeo su Ucraina, economia e migranti: "Interessi italiani pienamente rispettati, molto soddisfatta"
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si era detta "molto soddisfatta" al termine del Vertice Ue tenutosi ieri a Bruxelles. Il tema principale del Consiglio Europeo Straordinario è stato l'invio di armi all'Ucraina, specialmente dei jet, per i quali si è confermato il no. Fra i temi trattati ci sono anche i migranti e le politiche economiche.
La presidente sottolinea che l'Italia non è affatto isolata in Europa, ma anzi ieri ha dimostrato "capacità politica" di mantenere buoni rapporti e di instaurare dialoghi fruttuosi con Paesi diversi su temi diversi.
Vertice Ue, no ai jet
Una delle decisioni più importanti confermate nel Vertice è il no all'invio di jet da combattimento all'Ucraina. Sui caccia si erano già espressi negativamente Biden, Scholz e Sunak, ma Macron aveva lasciato un piccolo spiraglio per sperare: la scelta di ieri suona come una stroncatura ufficiale.
La risoluzione risulta ancora più pesante perché solo poche ora prima il presidente Zelensky si era incontrato con il cancelliere tedesco e il presidente dell'Eliseo ai quali, evidentemente, non è riuscito a strappare un sì. Questo è un punto a favore per Meloni, nonostante lo smacco di non essere stata chiamata all'incontro. Inoltre, l'Italia è uno dei paesi più tiepidi sull'invio di armi e questo ha comportato anche un tentativo di esclusione dall'ultima importante trattativa sull'invio dei carri armati.
Meloni non ha gradito l'invito di Zelensky all'Eliseo perché, secondo lei, ha minato l'immagine di compattezza dell'UE: "Per me era problema politico, non c'entra che io non fossi invitata".
"L'immagine di compattezza data ieri credo sia stata fondamentale", dice. "Ribadito sostegno a 360 gradi: l'Ue a fianco dell'Ucraina con ogni strumento necessario".
Economia: "Necessaria discussione strategica"
La premier sottolinea il problema delle catene di approvvigionamento strategico per rendere competitiva l'Europa. Sostiene di averlo ribadito già prima della questione energetica.
"La proposta italiana" per il vertice europeo "era quella della possibilità di una flessibilità sui fondi esistenti", ha spiegato Meloni. "L'altra cosa che abbiamo chiesto è che nella futura discussione sul Patto di stabilità si tenesse conto del fatto se i cofinanziamenti nazionali messi in campo impattano sul rapporto deficit/Pil. Siamo riusciti a inserire questo elemento: nella riforma del Patto si tenga conto delle decisioni prese" sugli aiuti di Stato.
"La posizione italiana è perfettamente rientrata nelle conclusioni del Consiglio Europeo", afferma. "Dobbiamo essere molto soddisfatti", continua.
Migranti: "Problema europeo con risposta europea"
Per la presidente questo è il campo in cui si sono ottenuti i maggiori progressi. "Scritto nero su bianco che l'immigrazione è un problema europeo che ha bisogno di una risposta europea'", dice.
Rispondendo ad una domanda, afferma: "Io non ho percepito un cambio di passo, io l'ho ottenuto". Ribadisce di aver portato avanti la posizione italiana e di aver fatto rispettare gli interessi: al centro del dibattito europeo ci sono i "movimenti primari" e non quelli secondari, cioè l'arrivo dei migranti e non come vengono regolati fra i vari stati.
In particolare segnala lo spostamento del focus sul confine marittimo, specialmente sulle rotte nel mediterraneo centrale. Ritiene che l'Europa sia disposta a "governare l'immigrazione dei flussi", "combattere i trafficanti" e "cooperare con i paesi transito" anche tramite le risorse.
La premier rivendica di essere riuscita a mettere in moto un piano concreto per la cooperazione.