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Turchia, bimba in sposa a 6 anni: il caso di abusi sui minori sta scuotendo il Paese

La donna 24enne aveva subito abusi fin dalla più tenera età e ha denunciato il marito e la famiglia. Il matrimonio si è compiuto quando la giovane aveva 6 anni e il marito 29

12 Dicembre 2022

Turchia, bimba in sposa a 6 anni: il caso di abusi sui minori sta scuotendo il Paese

Una donna turca di 24 anni ha raccontato di essere stata costretta a sposarsi quando aveva 6 anni, denunciando la propria famiglia e l'ex marito. Il matrimonio si è compiuto quando la bambina aveva solo 6 anni e il marito 29. Quest'ultimo avrebbe abusato sessualmente di lei fin da subito, fino a che nel 2020 la ragazza è riuscita a scappare e a divorziare. 

Turchia, bimba data in sposa a 6 anni

Il matrimonio si è compiuto quando la giovane aveva 6 anni e il marito 29, che avrebbe abusato sessualmente di lei fin da subito. Finalmente nel 2020 la ragazza è riuscita a scappare, a trasferirsi in un’altra città e a denunciare la famiglia e l’ex marito, dal quale è riuscita anche a divorziare. La donna ha portato alla polizia diverse prove per sostenere la sua causa, tra queste testimonianze e le fotografie di lei da sposa bambina.

La notizia è emersa solo ora grazie al giornalista Timur Soykan e sta scatenando diverse polemiche, anche a livello politico nel Paese. La Turchia è sotto shock per un caso di abusi su minori che risveglia un passato che il Paese non si è del tutto lasciato alle spalle.

Turchia, le reazioni politiche nel Paese

Ad alimentare le polemiche anche il fatto che il padre e l'ex marito appartengano alla confraternita religiosa Ismailaga, conosciuta per le sue ideologie ultra conservatrici, che impongono numerose dure restrizioni alle donne.  

I partiti di opposizione hanno accusato Erdogan, il presidente della Turchia, di vicinanza alle confraternite religiose e chiesto le dimissioni del ministro della famiglia Derya Yanik. Hanno inoltre protestato contro il ministro degli interni Suleyman Soylu quando questo ha parlato in Parlamento. 

"Il fatto che uno dei nostri figli sia stato vittima di un fatto così grave non può lasciarci indifferenti e richiede dei provvedimenti", ha detto Mustafa Sentop, vicepresidente turco, braccio destro del presidente Recep Tayyip Erdogan. 

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