Referendum Donbass, Medvedev rilancia: “Pronti a usare l’atomica per difenderlo”

Il capo del Consiglio di sicurezza della Russia: “L’invasione del territorio russo è un crimine che consente di utilizzare tutte le forze di autodifesa”

La minaccia nucleare è una costante della guerra in Ucraina. Vladimir Putin, lo scorso 24 febbraio, ne aveva fatto cenno durante il discorso alla nazione che aveva dato inizio all’operazione speciale della Russia. Poi sono stati i combattimenti nella zona della centrale di Zaporizhia, tutt’ora in corso, a far temere il peggio. Infine l’annuncio della mobilitazione parziale da parte del capo del Cremlino ha alimentato i timori per il possibile uso di testate atomiche da parte di Mosca. Non è ancora finita. Oggi, giovedì 22 settembre, è stato è stato il capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, a svelare che la Russia è pronta “a usare l’atomica per difendere i referendum”, in riferimento alle votazioni che inizieranno domani nei territori del Donbass.

Referendum Donbass, Medvedev rilancia: “Pronti a usare l’atomica per difenderlo”

La Russia userà “qualsiasi arma, comprese quelle nucleari” per difendere i territori ucraini che “verranno annessi tramite i referendum”. Medvedev, ex presidente e primo ministro russo, è stato chiaro. Sul suo canale Telegram ha garantito che “la protezione di tutti i territori annessi sarà aumentata notevolmente dalle forze armate russe”, confermando che da domani al 27 settembre “i referendum si terranno e le repubbliche del Donbass e altri territori saranno annessi in Russia”. Medvedev aveva parlato di nucleare anche ieri. “L’esito delle votazioni sarà irreversibile”, aveva scritto sui social, spiegando che si sarebbe trattato di un ultimatum russo all’Occidente per fargli accettare le conquiste territoriali russe o entrare in guerra con la Russia. “L’invasione del territorio russo è un crimine che consente di utilizzare tutte le forze di autodifesa”, aveva dichiarato alludendo alle armi atomiche in dotazione alla Russia.

Referendum Donbass, Medvedev rilancia: “Pronti a usare l’atomica per difenderlo”

Secondo una stima della Federation of american scientists, Mosca avrebbe a disposizione più testate di qualsiasi altro Paese al mondo e di tutte le riserve Nato messe insieme. Dopo il caos seguito alla caduta dell’Unione sovietica, nel 1991, nell’ultimo ventennio l’arsenale russo è stato ampiamente modernizzato. La Federation of american scientists ha calcolato circa 6mila testate a disposizione di Mosca, più di qualsiasi altro Paese al mondo e di tutte le riserve Nato messe insieme, anche se circa 1.500 sarebbero ormai in disuso e pronte per essere smantellate. Almeno 1.588 di queste bombe, al contrario, risultano pronte all’uso