Pelosi a Taiwan: la visita che potrebbe portare il conflitto a livello mondiale

La visita di Nancy Pelosi a Taiwan, in concomitanza con le esercitazioni militari di Pechino, rischiano di catapultare il globo su più fronti di guerra

La visita di Nancy Pelosi a Taiwan porta con sé un carico di responsabilità e di ipocrisia che Pechino non riesce a perdonare. Infatti la visita era stata inizialmente annunciata come incontro diplomatico ma poi, dopo le minacce di Pechino, è stata etichettata come visita personale della speaker della Camera americana. Eppure la visita era stata calendarizzata dal governo americano il 25 aprile e poi spostata al 2 agosto nonostante si sapesse delle esercitazioni militari volute da Pechino.

Nancy Pelosi l'ipocrisia di una "visita a titolo personale"

Tuttavia in tutte le dichiarazioni pubbliche la Pelosi ha parlato in nome dei valori occidentali e americani, dell'importanza di difendere la democrazia sia a Taiwan che altrove ed ha ribadito l'alleanza tra America e Taipei.
La visita oltretutto è stata calendarizzata al 2 agosto, dopo uno spostamento di qualche mese: si trattava infatti di una "visita diplomatica" già nei piani di Nancy Pelosi e del governo americano che era perfettamente al corrente di quanto stesse avvenendo, tanto da spostarla di ben due mesi e mezzo da quell'originario 25 aprile. La Cina dal canto suo aveva già preannunciato queste esercitazioni, quindi la volontà da parte della speaker della Camera di spostare questo incontro di enorme rilevanza può essere letto in una logica sospetta. Sono 25 anni che un diplomatico americano non mette piede a Taiwan, proprio per la delicatezza dei rapporti internazionali, rapporti che Nancy Pelosi ha preferito sfidare.

Nancy Pelosi a Taiwan e il conflitto interno all'intelligence americana

Ma appare chiaro ed evidente che questa visita non è è stata voluta da buona parte dell'intelligence americana tanto che Joe Biden, a capo delle forze armate americane oltre che presidente degli Stati Uniti d'America, ha tenuto a precisare che "per l'esercito la visita di Nancy Pelosi a Taiwan non è stata una buona idea".  Un modo per non inasprire la dialettica diplomatica che potrebbe ricadere sulla politica interna americana, che si sta già preparando ad affrontare una recessione senza precedenti, già sottolineata dal Fondo monetario Internazionale che nel suo ultimo report vede il mondo in preda ad una "recessione mondiale" trainata proprio dall'economia di USA e Cina.
In tutte le epoche storiche quando due grandi potenze già inserite in un conflitto internazionale sono accompagnate da crisi economiche, le probabilità di aumento di una guerra salgono vertiginosamente. È accaduto così durante la prima e la seconda guerra mondiale.

Nancy Pelosi a Taiwan e la potenziale catastrofe mondiale

Cosa potrebbe evitare dunque oggi una Terza Guerra mondiale? Come ha detto lo stesso Kissinger in un'intervista a Bloomberg la crisi tra Stati Uniti d'America e Cina potrebbe scatenare una catastrofe planetaria come è avvenuto durante la prima guerra mondiale, guerra di logoramento, che ha esaurito le economie di molti paesi nel mondo, precedendo la crisi finanziaria del '29 e poi l'inizio della seconda Guerra mondiale qualche anno dopo.
Crisi economica e conflitto bellico sono i due ingredienti che gettano il tappeto rosso ad una passerella di conflitti e di inasprimenti di guerra. Per evitare tutto questo servirebbe una politica nixsoniana, una politica che oggi non esiste in nessuna parte del pianeta Terra.

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Per quanto molti analisti non ritengano verosimile che la Cina possa invadere Taiwan, paradossalmente oggi non è più Taiwan il problema, ma la "crisi dello stretto", come la chiamano in Cina, cioè la crisi che nascerà (e che forse già è nata) dalle esercitazioni militari lungo lo stretto di Taiwan, esercitazioni che furono già annunciate da tempo e che avrebbero visto almeno sei episodi già preannunciati di navi ed aerei militari cinesi avvicinarsi alla linea mediana che costeggia l'isola di Taiwan. I mezzi militari cinesi dunque avrebbero deciso di costeggiare Taiwan e, probabilmente Nancy Pelosi si trova nell'isola proprio per evitare che la Cina possa attaccare Taiwan.
La divergenza di posizioni tra Joe Biden e Nancy Pelosi, letta in questi termini, potrebbe spiegare la divisione interna all'intelligence americana divisa ipoteticamente in due correnti, di cui una non avrebbe voluto che la Pelosi interferisse nei rapporti internazionali tra Cina e Taiwan e non prendesse dunque una posizione a nome degli Stati Uniti d'America.

La recessione in arrivo negli USA

La crisi tra Cina e Stati Uniti d'America e probabilmente molto più importante e impattante sul conflitto internazionale di quanto non lo sia stata la crisi tra Russia e Ucraina e in un certo senso la concomitanza dei due conflitti, l'uno militare e l'altro ancora sul piano diplomatico, potrebbe scatenare un inasprimento del conflitto che si abbatterebbe su ben tre continenti.
Già l'ultimo report del Fondo Monetario Internazionale è pessimista circa la crescita dell'economia mondiali che diminuisce inevitabilmente perché la media globale è abbassata dalla recessione già in atto di Cina e Stati Uniti d'America. L'agenzia Moody's aveva inoltre stimato la possibilità di una recessione per gli Stati Uniti è possibile nella misura del 40% entro i prossimi 18 mesi. Gli scambi tra Cina e Stati Uniti d'America inoltre si sono allentati già durante l'amministrazione Trump con la guerra dei dazi e dunque trovano motivo di livore ormai da diversi anni. L'inflazione dilagante che ha portato a una diminuzione dei consumi negli Stati Uniti d'America e ad una crescita del risparmio rende ancora più tangibile la crisi economica che sta per arrivare e per travolgere l'intero globo, trainato anche dalla crisi economica scatenata dalla Cina che, tra lockdown e restrizioni per il ritorno del covid, visto rallentare ancora di più la sua economia e parcheggiare le navi mercantili all'interno dei porti più importanti del paese creando dunque un inflazione indotta e potenziata dalla penuria di merci. Un dato che a dire il vero è secondario poiché l'indice dei prezzi delle merci è aumentato già prima del 2020.

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E dunque è in un contesto simile che la Presidente della Camera statunitense ha deciso di atterrare a Taiwan, come lei stessa dice, perché gli Stati Uniti saranno sempre amici di Taiwan e perché l'America difenderà sempre "la democrazia sia a Taiwan che in altri luoghi".
Che la visita di Nancy Pelosi abbia uno sfondo diplomatico e politico pericolosissimo hanno tutti il coraggio di ammetterlo meno che Joe Biden, persino Zelensky ha commentato facendo arrabbiare il dragone e affondando il coltello nella piaga.
Per Zelensky la Cina deve condannare mosca per aver invaso l'Ucraina e, proprio la mancanza di questa condanna, fa insospettire ancora di più l'intelligenza americana oltre che far arrabbiare Kiev che dinanzi a sé ha soltanto uno scoglio: la solidità del rapporto diplomatico e commerciale tra Mosca e Pechino, già ribadita durante il forum economico di San Pietroburgo e subito dopo durante il summit dei Brics.