Attentato Abe: colpito da un'arma rudimentale

L'attentato all'ex premier giapponese Shinzo Abe è avvenuto con una semplicissima arma rudimentale. Semplice si fa per dire, perchè era stata pensata in ogni dettaglio. Infatti l'ex militare che ha sparato ad Abe, indossava una sorta di tracolla nera con una doppietta probabilmente realizzata con un paio di canne tenute insieme e a volte da un nastro isolante nero. In quella che sembra essere una specie di cassa, doveva trovarsi verosimilmente l'impugnatura che avrebbe fatto scattare il colpo.

L'arma secondo alcuni poteva essere mimetizzata proprio grazie alla sua inusuale forma, in realtà era ben in vista proprio per lo stesso motivo, anche l'ingombranza dell'arma rudimentale e la sua stranezza, avrebbero dovuto sollevare timori. Come sottolineato anche da Guido Olimpio sul Corriere della sera, non è la prima volta che si verifichino attentati con armi rudimentali. Il più delle volte si tratta di armi realizzate da gang di strada o ex militanti: "Famosa poi la vicenda di Phil Luty, estremista di destra britannico che si è specializzato nella progettazione di queste bocche da fuoco rudimentali ed è diventato una fonte di ispirazione per elementi che hanno poi colpito", scrive Guido Olimpio.

Inoltre anche nell'attentato della sinagoga di Halle, nel 2019 fu utilizzata una mitraglietta pompa, un arma rudimentale.

La sua formazione è quella di un ex militare, quanto gli è bastato per cogliere di sorpresa il servizio di sicurezza e avvicinarsi sempre di più al politico. Ma non si deve cadere nell'errore di credere che siccome sia un attentatore che ha agito in questo modo, lo abbia fatto da solo o per motivi non riconducibili ad una determinata corrente politica. Infatti il fatto di aver costruito un'arma rudimentale e, probabilmente, aver studiato il bersaglio, la vittima, anche nei giorni precedenti all'attentato di mostra una chiara volontà di portare a termine una missione