L'imperialismo USA usa sempre due strategie...

L'imperialismo made in USA procede sempre, nelle sue giustificazioni, con un doppio registro: quello cinico e quello dell'anima bella. Il cinico apertamente sostiene l'invasione imperialistica senza infingimenti e senza perifrasi edulcoranti. L'anima bella cerca di legittimare l'invasione imperialistica con la retorica dei diritti umani o fingendo di assumere il punto di vista dei più deboli che l'operazione imperialistica stessa andrebbe a difendere. Così, al tempo dell'espansionismo coloniale occidentale, vi erano i cinici che esaltavano la superiorità antropologica dei conquistatori e vi erano le anime belle che evidenziavano l'esigenza di esportare la civiltà e il progresso a beneficio dei popoli assoggettati. Ancora, nel 1999, con la squallida guerra imperialistica di Serbia, vi erano i cinici che la celebravano nel nome dell'aperto interesse di Washington e dell'imperialismo; e vi erano le anime belle alla Bobbio o alla Habermas, che giustificavano l'imperialismo statunitense in nome dei diritti umani e della difesa dei serbi assoggettati dal perfido dittatore neohitleriano. Fino ai giorni nostri, naturalmente: con la guerra in Ucraina abbiamo coloro i quali apertamente e cinicamente sostengono le ragioni di Washington e dell'esigenza imperialistica di un mutamento di regime in Russia, che sostituisca Putin con un fantoccio di Washington; e poi abbiamo le solite anime belle, che propongono l'invio di armi e la guerra contro la Russia per tutelare gli indifesi ucraini del guitto Zelensky e le ragioni degli oppressi dalla perfida dittatura neosovietica. Una perfetta divisione del lavoro, si sarebbe tentati di dire: una perfetta divisione del lavoro che rispecchia magnificamente l'osceno modus operandi del capitale imperialista a trazione atlantista, con la destra del danaro cinica e con la sinistra del costume modalità anima bella.

di Diego Fusaro