Guerra Ucraina, l'economista americano Sachs: "Grande errore credere che la Nato sconfiggerà Mosca"
L'economista statunitense ed ex consigliere del Cremlino Jeffrey Sachs: "Usa riluttanti a pace negoziata. Da Biden nessun segno di compromesso"
"Gli Stati Uniti siano più riluttanti della Russia a una pace negoziata per porre fine alla guerra in Ucraina. Mosca vuole un’Ucraina neutrale e l’accesso ai suoi mercati e risorse. Alcuni di questi obiettivi sono inaccettabili, ma sono comunque chiari. Gli Stati Uniti e l’Ucraina invece non hanno mai dichiarato i loro termini per trattare. Gli Stati Uniti vogliono un’Ucraina nel campo euro-americano, in termini militari, politici ed economici. Qui è la ragione principale di questa guerra. Gli Usa non hanno mai dato un segno di compromesso. Né prima che la guerra scoppiasse, né dopo". Lo afferma l'economista americano Jeffrey Sachs, ex consigliere del Cremlino per la transizione dal comunismo negli anni ’90 e direttore dello Center for Sustainable Development dell’Earth Istitute della Columbia University. Secondo l'esperto inoltre è un "grande errore credere che la Nato sconfiggerà Mosca".
Ucraina, Sachs: "Meglio la pace che distruggere il Paese in nome della sconfitta di Putin"
Intervistato dal Corriere della Sera, il professore esperto di economia e relazioni internazionali Jeffrey Sachs, commenta l'operato Usa: "Tipica arroganza e miopia americana. Conosco bene il mio Paese. I leader sono pronti a combattere fino all’ultimo ucraino. Meglio fare la pace che distruggere l’Ucraina in nome della sconfitta di Putin". Secondo Sachs, ex consigliere del segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, è arrivato il momento che Usa e Europa si siedano a un tavolo di vero confronto con Vladimir Putin a discutere.
Poi aggiunge che se gli Usa "vogliono processare Putin per crimini di guerra in Ucraina, allora devono aggiungere alla lista degli imputati George W. Bush e Richard Cheney per l'Iraq, Barack Obama per la Siria e la Libia, Joe Biden per aver sequestrato le riserve in valuta estera di Kabul, alimentando così la fame in Afghanistan. E l'elenco non finisce qui. Non intendo scagionare Putin", precisa al Corriere della Sera. "Voglio sottolineare che bisogna fare la pace, ammettendo che siamo nel pieno di una guerra per procura tra due potenze espansioniste: la Russia e gli Stati Uniti. Non per nulla al di fuori degli Stati Uniti e dell’Europa, pochi Paesi sono schierati con l’Occidente su questo".
Sachs poi aggiunge: "La Russia ha iniziato questa guerra, ma in buona parte perché ha visto gli Stati Uniti entrare in modo irreversibile in Ucraina. Nel 2021, mentre Putin chiedeva agli Stati Uniti di negoziare l’allargamento della Nato all’Ucraina, Biden ha raddoppiato la scommessa diplomatica e militare. Non solo ha rifiutato di discutere con Mosca l’allargamento della Nato, ma ha fatto sì che l’impegno della Nato fosse rinnovato al vertice del 2021, e poi ha firmato due accordi con l’Ucraina sul tema. Gli Stati Uniti hanno anche continuato le esercitazioni militari e le spedizioni di armi su larga scala".
Secondo l'esperto "per salvare l’Ucraina dobbiamo porre fine alla guerra, e per porre fine alla guerra abbiamo bisogno di un compromesso in cui la Russia si ritira e la Nato non si allarga. Non è difficile, eppure gli Stati Uniti non accennano neanche all’idea, perché sono contrari. Gli Stati Uniti vogliono che l’Ucraina combatta per proteggere le prerogative della Nato". Infine il professore americano commenta le sanzioni Ue, criticandole aspramente. "L'Unione europea - asserisce - dovrebbe muoversi in modo molto più deciso per favorire un accordo di pace. Un embargo totale su petrolio e gas probabilmente getterebbe l’Europa in una recessione. Non lo consiglio. Non cambierebbe in modo decisivo l’esito della guerra e non influirebbe molto su un accordo di pace, ma danneggerebbe l’Europa pesantemente", conclude infine.