OPS Mediobanca-Mps, sconto in calo del 2%: per colmare la differenza di mercato servono 284 milioni di euro

Lo sconto dell’OPS si è nuovamente ridotto, alla chiusura del 25 agosto il titolo Mps ha registrato un incremento dello 0,9%, mentre le azioni Mediobanca sono salite dello 0,2%; il differenziale tra i due titoli si è così ristretto all’1,62%

Lo sconto dell’OPS lanciata da Mps su Mediobanca si è nuovamente ridotto, scendendo per la terza volta sotto la soglia del 2%. Alla chiusura del 25 agosto, il titolo Mps ha registrato un incremento dello 0,9%, attestandosi a €8,37, mentre le azioni Mediobanca sono salite dello 0,2%, raggiungendo i €21,55. Il differenziale tra i due titoli si è così ridotto all’1,62%, equivalente a circa €284 milioni, necessario per allineare il valore dell’offerta ai prezzi di mercato.

A meno di due settimane dal termine dell’operazione – fissato per lunedì 8 settembre – la distanza tra il valore offerto e le quotazioni di borsa continua a ridursi sensibilmente, ben distante dai €940 milioni dello scorso gennaio, all’avvio dell’iniziativa da parte di Rocca Salimbeni.

Il sostegno dei due principali azionisti

Sul fronte delle adesioni, il sostegno già acquisito da Delfin (con una partecipazione del 19,8%) e Caltagirone (9,9%), a cui si prevede si aggiungano anche le Casse previdenziali (5,5%), consolida la posizione di Montepaschi, ben posizionato per superare la soglia strategica del 35% di Mediobanca — condizione minima necessaria per il successo dell’operazione. L'esito dell'assemblea del 21 agosto rafforza la possibilità per Mps di ottenere il controllo dell'assemblea straordinaria di Mediobanca, principale azionista di Generali con una quota del 13,2%.

All'assemblea degli azionisti di aprile 2026 verrà approvato il bilancio e l'AD di Generali Philippe Donnet concluderà il primo anno del suo quarto mandato. Un eventuale cambio ai vertici potrebbe sollevare criticità sul piano regolamentare, in particolare da parte delle autorità di vigilanza europee, con Francoforte in prima linea, dovute all'aumento del rafforzamento del controllo da parte di Caltagirone e Delfin sia su Montepaschi e Mediobanca, sia — in modo indiretto — su Generali.

Il possibile rilancio dell'OPS

Per beneficiare dell’attivazione delle DTA (deferred tax assets) e ottenere un impatto positivo sul capitale, l'OPS di Mps dovrà superare la soglia del 51%; in quest’ottica, è atteso un rilancio dell’offerta che possa attrarre anche gli hedge fund. “Prevediamo un incremento del prezzo per rafforzare il controllo sull’istituto”, sottolineano da Intesa Sanpaolo.

Le condizioni finanziarie per un eventuale miglioramento dell’offerta non mancano: Montepaschi dispone di circa 2,8 miliardi di capitale in eccesso, una disponibilità che le consentirebbe anche di proporre un premio per accelerare la chiusura dell’operazione.