Bce, tassi invariati al 4,5%, stessa decisione della Fed: “Inflazione scenderà l’anno prossimo, target 2% nel 2025”
La Banca centrale europea: “Secondo le ultime proiezioni l’inflazione dovrebbe ridursi gradualmente nel corso del prossimo anno”
La Bce segue la Fed. E conferma i livelli di tutti i tassi ufficiali per l'area euro. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,5%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. È la seconda pausa consecutiva nel ciclo di rialzi cominciato a luglio 2022. La decisione giunge al termine del Consiglio direttivo ed è in linea con le attese di mercati e analisti. A sorpresa, ha invece da subito preannunciato che dalla seconda metà del 2024 intende avviare una manovra di progressiva riduzione delle consistenze di titoli, prevalentemente pubblici, accumulati sul piano anticrisi Covid Pepp, mentre una manovra in tal senso è già in corso sul programma App.
L’inflazione nell'eurozona ha mostrato continue attenuazioni e ora, al 2,4% a novembre, dista meno di mezzo punto percentuale dall'obiettivo ufficiale dell'istituzione (2% simmetrico). La Bce afferma di attendersi una una momentanea risalita nei mesi a venire.
Bce, tassi invariati al 4,5%, stessa decisione della Fed: “Inflazione scenderà l’anno prossimo, target 2% nel 2025”
“L'inflazione, pur essendo diminuita negli ultimi mesi, tornerà probabilmente a registrare un temporaneo incremento nel breve periodo”, afferma la Bce. “Secondo le ultime proiezioni per l'area dell'euro dovrebbe ridursi gradualmente nel corso del prossimo anno, per poi avvicinarsi all'obiettivo del Consiglio direttivo del 2% nel 2025”.
“Non abbiamo parlato per niente di taglio dei tassi”, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, al termine della riunione del Consiglio direttivo a chi gli chiedeva delle attese del mercato per una riduzione nella prima metà del 2024. “Sull'inflazione dobbiamo abbassare la guardia? Ce lo siamo chiesto e rispondiamo no, non dovremmo assolutamente", ha aggiunto Lagarde, spiegando che la Bce resta “dipendente dai dati” e che sull'inflazione di fondo servono più dati che arriveranno nei prossimi mesi, perché c'è una componente che fatica a calare.
“Non crediamo che sia tempo di abbassare la guardia, c'è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo”, ha affermato ancora Lagarde. Il presidente della Bce ha ribadito che i tassi resteranno a un livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario. “Alcuni dati giocano un ruolo significativo”, e quando arriveranno “ci diranno se è tempo di abbassare la guardia”, ha sottolineato.
Negli Usa la Fed ha messo la parola fine a 2 anni di strette monetarie
La Fed, intanto, ha messo definitivamente la parola fine a due anni di strette monetarie. La Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse stabili per la terza riunione consecutiva e ha segnalato di vedere tre tagli il prossimo anno alla luce del raffreddamento delle spinte inflazionistiche. Il Fomc, Federal Open Market Committee, ha mantenuto il tasso di riferimento su un range compreso tra il 5,25% e il 5,50%, il massimo da 22 anni.
La Banca centrale ha stimato che il tasso di riferimento scenderà al 4,6% l'anno prossimo, suggerendo tre tagli dei tassi nel 2024, dalla precedente proiezione di 5,1%, o due tagli dei tassi. Mentre per il 2025, i membri della Fed si aspettano ora che la banca centrale abbassi i tassi al 3,6% dal precedente 3,9%.
La mossa di prevedere un aumento del numero di tagli dei tassi per il prossimo anno è stata supportata dalle proiezioni secondo cui l'inflazione scenderà a un ritmo più rapido di quanto precedentemente stimato.