Banca mondiale, Draghi verso la presidenza. Conferenze tra Usa e Ue per spianarsi la strada, il 22 giugno a Parigi da Amundi

Finita l'epopea in mezzo ai "potenti" per Mario Draghi? Nemmeno per sogno. L'ex premier punta alla poltrona più prestigiosa e per farlo ha programmato una serie di conferenze in giro per l'Europa e per gli Stati Uniti

Mario Draghi pronto a guidare la Banca mondiale. L'ex premier punta a tornare in breve tempo tra i "potenti" ruolo che gli si addiceva fino a poco tempo fa quando era ex premier e che non si vede più addosso. Niente più ruoli in Italia, l'ex numero uno della BCE ha già programmato una serie di conferenze in giro per Usa e Europa in modo da spianarsi la strada. Comincerà a Parigi il 22 giugno dove sarà ospite da Amundi, il colosso francese del risparmio gestito da Credit Agricole e tra i più grandi concorrenti dell'Italia.

Banca mondiale, Draghi verso la presidenza. Conferenze tra Usa e Ue per spianarsi la strada

Draghi ha scelto il suo prossimo incarico. L'economista e banchiere tornerà dunque "a casa" in mezzo ai numeri ed ai conti. L'ente comprende due istituzioni internazionali: la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo e l'Agenzia internazionale per lo sviluppo. La Banca mondiale ha già messo in chiaro le cose riguardo la ricostruzione dell'Ucraina: servono 411 mld, nuovi ennesimi fondi dopo quelli messi a disposizione per la guerra da Stati Uniti, Europa e Regno Unito.

L'ex capo della BCE prenderebbe il posto dell'indiano Ajay Banga, ex numero uno di Mastercard ed Exor e subentrato a David Malpass, uomo scelto da Trump e dimissionario per una serie di dissapori con l’amministrazione americana su ambiente e aiuto ai Paesi in via di sviluppo. Per far sì che l'ex premier possa effettivamente puntare alla poltrona più prestigiosa, dopo che è naufragato il desiderio di Washington di averlo a capo della Nato, è pronto un tour negli Usa ed in Ue come conferenziere.

Draghi: Nato, Commissione Europea e Consiglio Europeo, le altre ipotesi

Da quando Draghi è rimasto disoccupato sono state tante le voci e probabilmente le avance da parte dei vari organi per averlo con se. Tra questi c'è senza dubbio la Nato. Mario Draghi era infatti tra i papabili per guidare gli Alleati visto che il mandato di Jens Stoltenberg scadrà a settembre dopo la proroga emergenziale di un anno dovuta allo scoppio della guerra in Ucraina. Nulla da fare, Draghi ha declinato per tornare verosimilmente ad occuparsi di quello che fa da una vita.

Le altre opzioni sul tavolo prevedevano un posto alla guida di uno dei massimi organi di Bruxelles: Commissione e Consiglio Europeo. La poltrona di von der Leyen resterà vacante l'anno prossimo quando si voterà ed a contendersi il posto saranno nuovamente l'attuale presidente e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. No anche all'organismo presieduto da Charles Michel.

Mario Draghi parte dalla Francia: tour tra Usa e Ue

Mario Draghi ha in programma vari appuntamenti tra Europa e Usa. Prima tappa, come riferito è Parigi. Amundi lo ha scelto come speaker d'eccezione alla sua convention dal titolo: "La scossa globale, dove cadranno i pezzi?". La conferenza del 22 giugno seguirà l'ultima apparizione in pubblico alle Considerazioni Finali in Banca d'Italia, dove l'ex premier era in prima fila per assistere al discorso di Ignazio Visco.

Draghi partirà dalla Francia, guarda caso il paese più in tensione con l'Italia dopo l'elezione di Meloni come premier e che non ha mancato di bacchettare Roma soprattutto sul tema dei migranti. Draghi e Amundi però hanno diverse affinità: nel 2008 quando il banchiere era alla guida di Bankitalia, l'industria del risparmio gestito venne richiamata per assicurare in modo adeguato l'indipendenza: "Dove opportuno anche con una separazione proprietaria, della società di gestione del risparmio dai gruppi bancari". I francesi non lo ascoltarono e comprarono Pioneer da Unicredit.