Crescita industriale Italia: una falsa partenza? Per Confindustria è già rallentamento
L'indagine rapida Csc di questo trimestre rimane ottimista, ma la favola del Green pass non sembra dare ancora il giusto slancio all'economia italiana
Falsa partenza per la crescita industriale in Italia? Per Confindustria la ripresa degli ultimi mesi è già in rallentamento, anche se le proiezioni future mantengono l'ottimismo. Ciò avviene nonostante l'allentamento delle restrizioni costato il benestare per il Green pass obbligatorio a lavoro a partire dal 15 ottobre. È quanto emerge dall'ultima indagine rapida Csc, uscita sabato 2 ottobre.
Draghi promette crescita, ma ci avviamo a un trimestre fiacco
Il semestre si è chiuso in calo. Così si legge nell'ultima indagine rapida Csc sulla produzione industriale in Italia, che fa una panoramica dello stato di salute del settore lungo tutta la penisola. Il rapporto pubblicato da Confindustria sabato 2 ottobre fa emergere chiaramente le sfide che ci aspettano per il prossimo trimestre.
Un quadro che poco si adatta con le promesse di crescita rampante preannunciate dal premier Mario Draghi, e che viene confermato dal netto rialzo dei prezzi di gas e luce al consumo in arrivo a partire dalle prossime settimane. Niente promesse di crescita per l'industria italiana, anche se le proiezioni di Confindustria rimangono allineate all'ottimismo del Dragone nazionale.
Le imprese confermato il rallentamento. L'Istat dice il contrario
Nella sintesi dell'indagine Csc emergono tutte le incertezze di una falsa partenza, in attesa di vedere se davvero l'autunno ci risparmierà dai contagi Covid con un cartellino magico. Un dato interessante quanto contrastante, se confrontato con le cifre al rialzo dettate dal nostro istituto statistico nazionale.
Nel testo dell'indagine Csc si legge infatti che "le imprese intervistate hanno rilevato un calo della produzione industriale dello 0,2% in agosto su luglio, quando l’ISTAT aveva registrato un incremento dello 0,8% su giugno e dello 0,3% a settembre. I livelli di attività sono stati superiori di oltre l’1% rispetto alla media dei primi sette mesi dell’anno. La variazione trimestrale a settembre sarebbe del +0,5%, dopo +1,2% nel 2° e +1,5% nel 1°. Gli ordini in volume destagionalizzati sarebbero aumentati in agosto dell’1,1% sul mese precedente (+0,7% su agosto 2020) e in settembre dello 0,7% su agosto (+14,1% annuo)."
Sulle proiezioni torna invece l'ottimismo, anche se le nubi nere della pandemia e della crisi energetica potrebbero presto calare sullo Stivale. Il rapporto si chiude infatti con queste parole: "Sono molto migliorate le attese sull’andamento dell’economia nei prossimi tre mesi, la domanda si è confermata forte come testimoniato non solo dal dato elevato in prospettiva storica dei giudizi sugli ordini, ma anche dal quinto mese consecutivo di giudizio negativo sulle scorte. L’incertezza sulle possibili ricadute economiche di eventuali irrigidimenti delle restrizioni amministrative dovute alla pandemia si è molto attenuata grazie alle percentuali di copertura raggiunte dalle vaccinazioni. Le prospettive rimangono quindi positive."