SCIPIONE / III GUERRA PUNICA - Storia de Roma Antica, Cap. XVIII - Sono tutte buone le scuse per dichiarare guerra...
La “Storia de Roma Antica” scritta in sonetti in dialetto romanesco (con approfondimenti storici curati dall'Autore).
Roma si inventa un pretesto per dichiarare guerra a Cartagine, sicura di poterla annettere nel proprio impero: tema di drammatica attualità...
Capitolo XVIII
SCIPIONE EMIJANO / III GUERA PUNICA
La guera è guera! Fu ‘n’azzione zozza:
er zenato se ne fregò der patto
giocanno cor nemico comme ‘r gatto
fa cor zorcio¹: “Finquanno che ‘na pozza
de sangue allagherà Cartaggine
nun devi smette’ mai de combatte’,
e sbràcala comme quanno s’abbatte
‘n teremoto: Scipione, distruggine
l’onore e la fierezza. Rovine,
solo quele dovranno da restacce:
deve sparì da tutte le cartine.
Carthago delenna este²! Nun facce
mannà ‘n antro³… e presto metti fine
a la peggio fra tutte le minacce.”
NOTE:
¹ Per avere un pretesto per iniziare la III guerra punica, Roma umiliò ripetutamente Cartagine con ricatti e finte promesse di pace.
² Marco Porcio Catone terminava tutte le sue orazioni con “Carthago delenda est” (Cartagine deve essere distrutta), e con questa frase convinse il senato a distruggerla. Divenne poi l’urlo di guerra delle legioni romane.
³ Scipione fu mandato a Cartagine dopo che diversi consoli in precedenza furono sostituiti perché avevano fallito la missione.
PARAFRASI – SCIPIONE EMILIANO / III GUERRA PUNICA
La guerra è guerra. Fu un’azione sporca: il senato non mantenne i patti e giocò come il gatto con il topo. “Non devi smettere di combattere fino a che un lago di sangue inonderà Cartagine, radila al suolo come quando si abbatte un terremoto: Scipione, distruggine l’onore e la fierezza. Rovine, solo quelle dovranno restarci: Cartagine deve sparire da tutte le cartine geografiche. Cathago delenda est! Non farci mandare un altro comandante... e metti fine al più presto alla peggiore delle minacce!”