Peggio del complottismo solo l'anticomplottismo di chi se le beve tutte

Gli nticomplottisti, per paura del complottismo, accettano la narrazione dominante senza mai sollevare alcun dubbio

Vi è solo una categoria peggiore di quella dei complottisti: ed è quella degli anticomplottisti, che, per paura del complottismo, accettano la narrazione dominante senza mai sollevare alcun dubbio e senza mai far valere alcuno spirito critico. Preciso subito che per "complottisti", usando una categoria cara alla neolingua, intendo la folta legione di acefali che, anziché utilizzare la ragione critica il pensiero pensante, risolvono sempre tutto immaginando un occulto potere di perfidi individui che, da una cabina di regia non meglio chiarita, determinano ogni cosa, magari anche il fatto che suddetti acefali inciampino per strada o si trovino con la lampadina del soggiorno bruciata. Dopo aver manifestato tutta la nostra idiosincrasia verso i complottisti, possiamo ora serenamente esibire quella, non meno radicale, verso gli anticomplottisti, che sono poi per antonomasia gli utili idioti del potere, quelli che si bevono tutto senza spirito critico e che, senza distinguere, liquidano come complottismo tanto le follie di cui sopra quanto il pensiero critico qua talis.

Come spesso accade, in medio stat Veritas oltreché Virtus, mentre invece, con un latino maccheronico, potremmo dire che in media stat virus. In questo caso, la verità sta in una posizione che rigetti tanto il complottismo acefalo quanto l'anticomplottismo egualmente acefalo e faccia valere il pensiero pensante, vale a dire le ragioni del dubbio e della critica: il pensiero pensante liquida come follia il complottismo nel senso sopra chiarito proprio come l'anticomplottismo poc'anzi enunciato, poiché il pensiero pensante procede criticamente e dunque tutto vagliando con la ragion critica, senza accettare nulla dogmaticamente e senza fare egualmente in maniera dogmatica riferimento a presunte cause occulte di ordine complottistico. In un tempo di estremismi come il nostro, non stupisce che il pensiero pensante sia il grande assente. E che i più si muovono appunto tra i due estremi egualmente stolti del complottismo e dell'anticomplottismo.

di Diego Fusaro