Corleone (PA), 78enne Lucia Pecoraro strangola figlia disabile e poi si impicca: "Aveva perso il marito 8 mesi fa, era aiutata dai servizi sociali"
A quanto emerge, alla già difficile situazione familiare legata all'autismo della figlia si era aggiunto, recentemente, un problema di deambulazione
Un tragico caso di omicidio-suicidio a Corleone, nel Palermitano: una madre di 78 anni ha ucciso la figlia disabile per poi suicidarsi impiccandosi in casa, nel centro storico del paese. Sul luogo sono intervenuti i Carabinieri che hanno preso in carico la tragedia, e i sanitari del 118.
Corleone (PA), 78enne Lucia Pecoraro strangola figlia disabile e poi si impicca: "Aveva perso il marito 8 mesi fa, era aiutata dai servizi sociali"
Oggi, 6 dicembre, una donna di 78 anni, Lucia Pecoraro, ha ucciso la figlia 47enne Giuseppina Milone, affetta da una forma di autismo, prima di impiccarsi nell'abitazione. Secondo una primissima ricostruzione del dramma familiare, la donna avrebbe strangolato la figlia prima di togliersi la vita. A lanciare l'allarme sarebbe stato un vicino di casa, insospettitosi degli strani rumori provenienti dall'abitazione. A quanto si apprende da alcune testimonianze di paese, Lucia Pecoraro era rimasta vedova per la morte del marito avvenuta otto mesi prima: un ex infermiere - a quanto emerso - che lavorava presso l'Ospedale dei Bianchi, noto a Corleone "per la sua bontà".
Dopo la scomparsa dell'uomo, la donna sarebbe dunque rimasta sola nel gestire una complessa situazione familiare. Che, sembra, fosse andata peggiorando nelle ultime settimane, quando oltre alla disabilità per autismo, a Giuseppina Milone erano state trovate "grosse difficoltà deambulatorie". "La situazione sembrava sotto controllo" afferma Walter Rà, sindaco di Corleone, "dopo la morte del marito, i servizi sociali del Comune si erano attivati per intraprendere un percorso di assistenza, la signora era ben seguita anche dai familiari. Così si era concordato un percorso graduale".
"La signora era ben inserita nel contesto parrocchiale, i familiari andavano a trovarle tutti i giorni" conclude Rà commentando la drammatica vicenda ed esprimendo la commozione della comunità corleonese su un caso di omicidio-suicidio che testimonia le difficoltà e le esigenze di una donna "sola" nel gestire complesse dinamiche familiari.