Arezzo, assolto Sandro Mugnai accusato di aver ucciso il vicino che gli demoliva la casa con ruspa: Corte d'Assise riconosce "legittima difesa"

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2023 il vicino di casa di Mugnai, Gezim Dodoli, salì sulla sua ruspa e iniziò a colpire l'abitazione del 56enne senza apparente motivo. Per Mugnai erano stati chiesti 4 anni per eccesso colposo di legittima difesa

È stato pienamente assolto dalla Corte d'Assise di Arezzo il 56enne Sandro Mugnai, accusato di aver ucciso, il 5 gennaio 2023, il suo vicino di casa Gezim Dodoli mentre quest'ultimo stava tentando di demolirne la casa con una ruspa.

Arezzo, assolto Sandro Mugnai accusato di aver ucciso il vicino che gli demoliva la casa con ruspa: Corte d'Assise riconosce "legittima difesa"

Dopo quasi tre anni di rimpalli giudiziari, alla fine la Corte d'Appello di Arezzo si è espressa con formula piena nell'assoluzione di Sandro Mugnai, l'artigiano che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2023 sparò almeno sei colpi di carabina contro il vicino di casa albanese Gezim Dodoli, intento a distruggere l'abitazione del 56enne. Per la Corte, che si è espressa oggi, 5 dicembre, nella figura della Presidente Anna Maria Lo Prete, si trattò di "legittima difesa": un proscioglimento netto, col quale Mugnai è stato dunque assolto per non aver commesso il fatto.

Contro Mugnai, la Procura aveva chiesto una condanna a quattro anni, proponendo di riqualificare il reato da "omicidio volontario" a "eccesso colposo di legittima difesa". Diversamente i legali rappresentanti dell'imputato, che ne avevano chiesto l'assoluzione motivando il pieno esercizio della difesa di sé stessodella propria famiglia e dei propri beni. I fatti risalgono a quasi tre anni fa, quando Gezim Dodoli - col quale i rapporti di vicinato erano da tempo degradati - salì sulla sua ruspa da artigiano edile e iniziò a colpire l'abitazione di Mugnai, collocata sopra quella di Dodoli.

Lì, nell'abitazione colpita, nelle campagne di San Polo, Mugnai cenava con la famiglia: 7 familiari, di cui la madre anziana, la moglie, un figlio, fratello e cognata. Fu a quel punto, con la struttura tremolante, che Mugnai uscì di casa e iniziò a sparare contro Dodoli, motivandone in seguito l'uccisione come necessaria per "difendere la mia famiglia". Non sono mai stati del tutto chiariti i motivi del gesto di Dodoli, probabilmente collegati a vecchie ruggini.

"Mi sento sollevato, è stato un periodo terribile" sono state le prime dichiarazioni rilasciate da Mugnai dopo l'assoluzione, "ma stasera non festeggerò perchè c'è sempre di mezzo la morte di un uomo. Sono stati anni difficili ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia, la corte d'assise ha agito per il meglio".