Mantova, 56enne che percepiva pensione della madre morta da 3 anni cerca scuse: “L’ho fatto per stare vicino a lei, non per i soldi, mi vergogno”
Secondo quanto riferito dal legale Francesco Ferrari, il suo assistito avrebbe agito solo per mantenere accanto a sé la madre: "Il mio assistito vuole sottolineare come lo scopo del proprio agire non sia stato quello di trarre benefici patrimoniali dalle proprie condotte bensì quello di stare vicino alla mamma dalla quale non è mai riuscito a separarsi"
L’uomo 56enne di Borgo Virgilio che fingeva di essere la madre defunta nel 2022, e di cui percepiva la pensione da 3 anni, ora cerca scuse, sostenendo di aver agito non per ottenere denaro, ma per il desiderio di “stare vicino” alla donna. È quanto emerge dalle dichiarazioni rese tramite il suo avvocato, mentre gli inquirenti proseguono gli accertamenti sui reati contestati e sulle somme di pensione percepite nel tempo.
Mantova, 56enne che percepiva pensione della madre morta da 3 anni cerca scuse: “L’ho fatto per stare vicino a lei, non per i soldi, mi vergogno”
Secondo quanto riferito dal legale Francesco Ferrari, il suo assistito avrebbe agito solo per mantenere accanto a sé la madre: "Il mio assistito vuole sottolineare come lo scopo del proprio agire non sia stato quello di trarre benefici patrimoniali dalle proprie condotte bensì quello di stare vicino alla mamma dalla quale non è mai riuscito a separarsi".
L’uomo avrebbe inoltre dichiarato di provare "profondo dolore, rammarico e vergogna per quel che è successo. Assicura di non avere alcuna responsabilità sulla sua morte e che mai avrebbe potuto farla soffrire perché era molto legato a lei". Il 56enne sostiene di aver fatto tutto da solo e si dice pronto "a risarcire allo Stato il maltolto". Infine, aggiunge il suo avvocato, "sorretto dalla fede, confida nell'umana comprensione chiedendo di accettare la decisione di ritirarsi nel silenzio".
La vicenda è emersa quando l’uomo si è presentato all’Anagrafe di Borgo Virgilio per rinnovare la carta d’identità della madre, indossando una parrucca e abiti femminili. Il personale comunale, insospettito, ha confrontato la foto del momento con quella del documento scaduto da 10 anni, notando anomalie tali da richiedere l’intervento della polizia locale. Da quel controllo è scaturita la drammatica scoperta: il cadavere mummificato della donna si trovava ancora nell’abitazione.
Il 56enne è indagato per occultamento di cadavere, truffa ai danni dello Stato, sostituzione di persona e falso in atto pubblico. L’Inps sta quantificando la pensione percepita indebitamente, stimata intorno ai 3mila euro mensili tra assegno della madre e reversibilità del padre, medico del paese deceduto anni fa.
I carabinieri di Mantova spiegano che il corpo è stato trovato avvolto in più strati di lenzuola, chiuso in due sacchi a pelo e collocato in un locale adibito a lavanderia. L’ex infermiere avrebbe addirittura aspirato i liquidi dal cadavere con una siringa per rallentare la decomposizione ed evitare odori.