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Montoggio, va a casa della ex e l'accoltella, scappa nei boschi ma prima dell'arresto rischia l'ipotermia

La donna, 75 anni, è stata raggiunta sei volte. E' stata sottoposta a intervento chirurgico all'addome: si salverà. L'uomo, 67 anni, deve rispondere di tentato omicidio

23 Novembre 2025

Montoggio, va a casa della ex e l'accoltella, scappa nei boschi ma prima dell'arresto rischia l'ipotermia

Settantacinque anni lei, sessantasette lui. In passato uniti da una relazione sentimentale che, però, era finita da tempo. Con liti e incomprensioni. Sabato pomeriggio ci sono state anche le coltellate (sei), che Salvatore Panzica ha sferrato contro la donna. Poteva essere l’ennesimo femminicidio, invece la lama, anche se per due volte ha colpito un punto vitale (l’addome), si è fermata prima di provocare danni irreversibili. Gli altri fendenti sono finiti su gambe e braccia dell’anziana, che ha cercato in tutti i modi di proteggersi dalla furia di quello che era stato il suo compagno. Si salverà, anche è stata sottoposta a un intervento chirurgico all’ospedale San Martino. Dove è stata portata in elicottero, in codice rosso. Lui è stato arrestato dopo una fuga di 12 ore nei boschi: lo hanno trovato in un casolare, dove aveva passato la notte. Aveva un principio di ipotermia e per questo è stato portato in ospedale. Deve rispondere di tentato omicidio.

Erano le tre del pomeriggio di ieri quando gli abitanti della piccola frazione Montemoro, ai piedi del parco dell’Antola e nel Comune di Montoggio, entroterra di Genova, hanno sentito delle urla femminili strazianti. Non ci hanno messo molto a individuare il punto da dove provenivano, e a vedere il sessantasettenne che fuggiva da una delle poche abitazioni del borgo a gambe levate verso il bosco. Probabilmente credendo di aver ucciso la ex.  I militari dell’Arma – in azione sono entrati anche quelli del nucleo operativo – hanno atteso l’arrivo del personale del 118 con i militi della Croce Verde di Busalla, nel frattempo si sono fatti raccontare quello che era successo. Poche domande (e poche risposte) perché la settantacinquenne perdeva molto sangue e non riusciva neppure a parlare.  Ce l’ha fatta comunque a rivelare il nome del responsabile, elemento confermato anche dai testimoni (vicini della donna) sentiti dagli inquirenti in cerca di conferma sull’accaduto. In particolare vogliono appurare se la coppia si era già resa in passato di episodi simili: dai primi accertamenti pare proprio di sì, anzi i modi di fare violenti dell’uomo sono stati alla base della fine della loro relazione. Anche se al momento non risultano né interventi delle forze dell’ordine né denunce.

Rimane da capire cosa abbia scatenato il litigio tra i due, sfociato poi nelle coltellate che per poco non sono costate la vita alla donna. L’arma, invece, a quanto risulta si trovava in cucina, dove pare sia iniziata e terminata la discussione. Non un gesto premeditato quindi, seppure nella sua gravità. 

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