La famiglia nel bosco di Chieti: lo Stato coercitivo porta via i figli, e sembra di essere tornati di colpo al tempo del Green pass

"Amiamo vivere così, a contatto con la natura e senza tecnologia. E vogliamo che i nostri figli crescano nella bellezza", ripetono i genitori dei 3 bimbi portati in "struttura protetta". Ma tutto questo, per lo Stato etico del Green pass - ipocrita e coercitiva -, è impensabile e scandaloso!

Patria potestà sospesa e ordine di spostare i bambini in una struttura protetta. Ecco cosa è successo alla "famiglia nel bosco" come adesso la chiamano tutti. Già, perché quella famiglia che ha deciso di vivere in un bosco a Palmoli in provincia di Chieti, è diventata un caso nazionale, ispezionata da giudici e assistenti sociali, televisioni e pure politici. La premier Giorgia Meloni "colpita e allarmata", tanto che potrebbe incontrare il padre, avrebbe avuto un colloquio con il ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere chiarimenti e valutare l’ipotesi di inviare a L’Aquila gli ispettori del Ministero. E pure Salvini si è buttato sulla questione. Chi invece tace, guarda caso, è la sinistra, sempre solerte quando si tratta di diritti woke e famiglie lgbtqia+. Scandaloso!

Ma torniamo alla assurda decisione del tribunale per i minorenni de L’Aquila di spostare in una comunità protetta la mamma e i tre figli. Torniamo e fermiamoci alla decisione di uno Stato che sguinzaglia carabinieri in borghese per scortare gli assistenti sociali, quelli che nella visione dei Giudici rappresentano i Buoni, coloro che dovrebbero preservare i minori! Gli assistenti sociali migliori di mamma Catherine e papà Nathan, colpevoli di far vivere i loro tre figli nel bosco, senza elettricità, senza quei marchingegni della miracolosa modernità.
Gli assistenti sociali arrivano per rimettere le cose in ordine. Per consentire ai bimbi di vivere la vita giusta e non sana, la vita corretta secondo lo Stato etico. Perché siamo ritornati esattamente lì: allo Stato del green pass, allo Stato che ti dice che non potevi uscire senza la certificazione; dello Stato che ti obbliga alla vaccinazione altrimenti ti ammali, contagi e muori o fai morire!
Quello che sta accadendo nell’Abruzzo bucolico dei Michetti e dei Cascella e interpretato nella vita reale dalla "famiglia nel bosco" non deve propagarsi, non deve diventare il modello! Ne va della salute, avverte il garante per l’infanzia e l’adolescenza della Lombardia che ovviamente non perde l’occasione che il Corriere gli offre per predicare il verbo dello Stato etico: "Non ci sono standard normativi di riferimento. Da nessuna parte c’è scritto che una famiglia deve avere l’elettricità in casa. Le condizioni igieniche sono invece legate alla salute".

Per il tribunale dei minori dell’Aquila invece: "C’è una grave negligenza genitoriale conseguente alla mancata frequentazione di istituti scolastici e all’isolamento". Così arriva il decreto di allontanamento dei bambini per "gravi e pregiudizievoli violazioni dei diritti dei figli all’integrità fisica e psichica".
Lo Stato che ha portato via i bambini a mamma Catherine e papà Nathan SA quello che è giusto e quindi AGISCE, incurante del trauma che sta creando. Lo Stato etico del Green Pass ormai sa come si fa; ecco perché non si pone il problema e PROTEGGE nella comunità etica. Il suo punto di vista diventa il metodo operativo. Esattamente come ai tempi del Covid: la comunità di Vasto dove lo Stato ha immunizzato i figli di quella strana coppia è la comunità Green Pass: LO FACCIAMO PER IL VOSTRO BENE, PERCHÈ È GIUSTO COSÌ. Perciò il decreto/Green pass del Tribunale dell’Aquila ha stabilito l’allontanamento dei tre figli (uno di 8 e due gemelli di 6 anni) e la sospensione della potestà genitoriale.

Un provvedimento che arriva dopo mesi di ispezioni e di relazioni dei servizi sociali, dopo un’intossicazione alimentare da funghi mangiati in eccesso, la segnalazione dei carabinieri che si accorgono che i tre minori non sono stati vaccinati e non vanno a scuola. I servizi sociali scrivono che le condizioni igienico sanitarie del casolare non sono adatte ai minori. MA PERCHÉ? In quel casolare in pietra manca l’acqua corrente, non c’è gas per il riscaldamento, c’è però una stufa a legna con cui scaldano l’acqua per lavarsi. Il bagno è di quelli a secco e si trova all’esterno della casa. "Amiamo vivere così, a contatto con la natura e senza tecnologia. E vogliamo che i nostri figli crescano nella bellezza", ripetono Nathan e Catherine, lui inglese e lei australiana. I tre bimbi che parlano italiano e inglese, non frequentano le scuole del posto: "Studiano con noi a casa, un unschooling — spiegano i genitori —, un metodo legale in Italia".
Chi ha paura allora della "famiglia nel bosco"? Lo Stato etico del Green Pass. La sinistra che tifa per i diritti lgbt e woke. I webeti che non sanno distinguere un pastore maremmano da una pecora, un fico da un pino, un libro da un foglio excell. Noi non abbiamo paura di quella famiglia per questo speriamo che esista un altro giudice che la restituisca alla Natura e al Bello, togliendola al senso dell’etico ipocrita.